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Tags Archives: tristezza

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Liberarsi dai sensi di colpa si può?

“Solamente l’uomo ostacola la sua felicità con cura,

distruggendo ciò che è,

con pensieri di ciò che dovrebbe essere.”

John Dryden, 1670

Qualcuno diceva che il passato non può essere cambiato, che ciò che è stato è stato e non si può tornare indietro; è vero, ma da quel passato ti trascini dietro a volte un grosso senso di colpa che non ti consente di farci pace.

Perché ti senti in colpa?

Sicuramente sei stato abituato a rimproverarti delle tue azioni fin da piccolo, perché vuoi o non vuoi qualche birbanteria l’avrai combinata e i tuoi genitori ti avranno sgridato, dicendo: “ Se non fai il bravo, mamma si arrabbia” “Se piangi ancora, rendi triste il papà” “Dovresti vergognarti per quello che hai fatto” e potrei continuare a oltranza.

Non sto dicendo che i tuoi genitori sono “colpevoli” ma che sicuramente frasi di questo genere hanno costruito dentro di te un sistema di credenze con cui leggi il mondo circostante e eventi più di altri, fanno emergere il tuo senso di colpa, anche quando colpa non ne hai.

Quindi ti senti in colpa perché qualcuno ti ha “insegnato” a provarlo in determinate circostanze e puoi sentirti in colpa perché sei tu che ti imponi questa emozioni in seguito a comportamenti che hai reputato inadeguati rispetto ai tuoi valori e principi morali; succede quando senti di aver sbagliato, di esser stato manchevole o non aver portato rispetto.

Di solito è un emozione che si manifesta nelle relazioni, piuttosto che in solitaria e che spesso si accompagna ad altri sentimenti come ansia, angoscia o frustrazione; ci sono situazioni infatti dover l’aver sbagliato può avere conseguenze o farti temere che ce ne siano e questo crea scenari catastrofici nella tua mente.

Ma come tutte le emozioni è anche funzionale?

Così come la paura, la rabbia o la tristezza, anche il senso di colpa ha una sua funzione sociale: se esiste è perché svolge un ruolo ben preciso nella nostra vita che, anche se difficile da percepire, è ciò che ti consente di sopravvivere all’interno di una società.

Se ti senti in colpa ti assumi la responsabilità delle tue azioni, ti scusi e fai un passo avanti nell’evoluzione.

Questi comportamenti ti facilitano l’accesso e il riconoscimento del tuo gruppo sociale di appartenenza e ti permette di volta in volta di aggiustare il tiro e non ripetere l’errore.

Oppure no?

È chiaro che se sentirsi in colpa può essere utile, come tutte le cose, se portate all’estremo, diventa disfunzionale e compromette la tua qualità di vita.

Se il senso di colpa è legato al passato, il logorio è interminabile, considerato che indietro non si può tornare e non vi puoi porre rimedio.

Se fa parte di un intreccio relazionale, può comportare la fine di quel rapporto.

In campo lavorativo genera ansia o angoscia per la reputazione che ti sei creato o per paura del giudizio degli altri.

Insomma, sentirti in colpa è nocivo se ti limita nel vivere la tua vita e non riuscire a perdonarti o passare oltre , ti rende un eterna vittima.

Cosa puoi fare?

  1. Puoi scrivere un diario delle colpe: sai che scrivere ha un alta funzione terapeutica? Ti invito a scrivere ogni giorno una pagina del tuo diario, dove ripercorrerai con la mente –e la penna- tutte le tue colpe. Non rileggere.
  1. Blocca il rimuginare: sicuramente se ti senti in colpa, penserai spesso a tutte le probabili conseguenze e a cosa fare per rimediare all’errore. So che pensarci pensi ti possa essere utile ma no se si trasforma in rimuginare: in realtà anche se ti sembra di riflettere, non stai facendo assolutamente niente per risolvere il problema. Schiocca le dita, ogni qualvolta il pensiero target arriva e grida il tuo nome dicendo: “torna qui”.
  2. Il passato non si cambia: accettare il fatto che ciò che è stato è stato, significa smettere di focalizzarsi su qualcosa su cui non puoi agire e pensare piuttosto a incanalare la tua energia verso ciò che veramente puoi cambiare. A questo proposito puoi redigere una lista di ciò che puoi cambiare e ciò che è impossibile cambiare.

 

Se pensi di aver bisogno di un supporto in più, puoi rivolgerti a uno specialista in questi casi.

La Terapia a Seduta Singola è utile perché consente individuare le tue tentate soluzioni, ovvero i comportamenti che mantengono in vita il problema, e di bloccarli.

Sei interessato alla Terapia a Seduta Singola? Contatta One Session!

Ci trovi tutti i martedì dalle 18.00 alle 20.00. I nostri terapeuti ti aiutano ad ottenere un cambiamento immediato e duraturo, fornendoti strumenti pratici, concreti ed utilizzabili fin da subito per uscire dalla situazione problematica grazie alle tue stesse risorse!
Per prendere appuntamento, scrivi a info@onesession.it o alle nostre pagine Facebook e Instagram.

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3 anni ago Umore

Sensazione di vuoto: il languishing

Negli ultimi mesi molte persone stanno sperimentando una particolare sensazione di vuoto che può essere efficacemente descritta con il termine languishing.

Sembra infatti che, nonostante i vaccini e i passi che stiamo facendo per tornare alla normalità, in gran parte della popolazione rimanga una sorta di apatia.

Non è un vero e proprio stato di malessere, ma piuttosto una mancanza di benessere.

Nonostante il termine languishing sia stato usato frequentemente negli ultimi tempi legandolo alla problematica del COVID, non si tratta di una condizione nuova.

Che cosa si intende per languishing: la sensazione di vuoto

Il languishing e il suo opposto, il flourishing, sono i 2 poli della teoria del benessere di Keyes.

Il languishing rappresenta il polo negativo, uno stato di disordine, che genera una sensazione di vuoto, di apatia e di scarsa motivazione, una condizione di assenza di benessere ed emozioni positive.

All’opposto troviamo il flourishing che sarebbe il funzionamento ottimale, uno stato in cui sentiamo di avere una vita piena, ricca e felice.

Ovviamente è importante capire che trattandosi degli estremi di un continuum potremmo anche trovarci in una situazione intermedia.

Il languishing è un problema?

L’assenza di emozioni positive e questa sensazione di vuoto, per un breve periodo, sono quasi fisiologiche e facilmente comprensibili, considerato che stiamo attraversando una pandemia.

Tuttavia Keyes sottolinea che, secondo i dati, il rischio di un episodio depressivo è quasi sei volte maggiore nelle persone che sperimentano lo stato di languishing.

Perciò potrebbe essere utile chiedere un supporto psicologico, soprattutto se sperimenti questa situazione vuoto e di assenza di emozioni positive da diverso tempo.

Sensazione di vuoto e terapia a seduta singola

La terapia a seduta singola può rivelarsi estremamente utile per risolvere questa condizione in tempi brevi.

Persino una singola seduta può essere sufficiente per aiutarti a individuare delle strategie per affrontare e risolvere il problema.

Infatti la terapia a seduta singola focalizzandosi direttamente sul problema permette fin da subito di individuare l’obiettivo e di iniziare a lavorare su di esso.

Il modello PERMA

In molti casi chiedere un supporto psicologico è la scelta migliore, ma cerchiamo di capire fin da subito su che cosa possiamo lavorare per spostarci dallo stato di languishing verso quello di flourishing.

Innanzitutto possiamo cercare di lavorare sul nostro benessere psicologico e sui vari aspetti che lo caratterizzano.

Una definizione del benessere molto pratica e interessante, ampiamente riconosciuta in psicologia è il modello PERMA di Martin Seligman.

“PERMA” è un acronimo che sta per:

  • P – Emozioni positive (Positive emotion): sperimentare emozioni positive è fondamentale per il benessere. Sia le emozioni positive che negative vanno gestite con efficacia.
  • E – Coinvolgimento (Engagement): Essere coinvolti in attività che ci assorbano completamente, in cui perdiamo la cognizione, sperimentando il cosiddetto flow sono estremamente importanti per il benessere.
  • R – Relazioni (positive) (Relationship): siamo animali sociali, le relazioni positive sono uno dei fattori più importanti per il nostro benessere.
  • M – Significato (Meaning): dedicarsi a una causa che abbia un significato più grande di noi, che abbia implicazioni anche collettive..
  • A – Realizzazione (Achievement): pianificare, perseguire e raggiungere obiettivi migliora autostima, resilienza, ottimismo e più in generale il nostro benessere.

Questo modello è basato sulle evidenze di ricerche scientifiche sul benessere, ognuno di questi 5 aspetti influisce sul senso generale di benessere.

Come abbiamo detto il languishing è caratterizzato da una sensazione di vuoto e di assenza di emozioni positive. Le emozioni positive sono uno dei cardini centrali del modello, ma concentrarsi solo su di esse potrebbe non essere sufficiente per sviluppare un senso globale di benessere.

Dovremmo lavorare su tutte le componenti del modello per costruire una vita piena e significativa.

Dal languishing al flourishing

Quindi in breve cosa possiamo portarci a casa dal modello PERMA?

Che da ciò che emerge dalle ricerche possiamo migliorare il nostro benessere e passare dal languishing al flourishing lavorando su:

  • Sperimentare un maggior numero di emozioni positive: aggiungi attività piacevoli alla tua routine quotidiana che ti facciano sperimentare emozioni positive.
  • Aumentare l’impegno e il coinvolgimento: trova degli hobby che ti coinvolgano davvero e ti permettano di sviluppare abilità ed esprimere le tue passioni.
  • Migliorare la gestione dei rapporti: impara a costruire relazioni supportive basate sulla fiducia reciproca e sull’affetto, con amici, parenti e famigliari.
  • Impegnarsi in attività abbiamo una causa comunitaria tramite il lavoro, hobby o attività di volontariato aiuta a migliorare il benessere e a colmare la sensazione di vuoto. – Pianifica con efficacia obiettivi che abbiano un valore per te, a breve e a lungo termine, mantieni l’equilibrio tra realizzazione e gli altri aspetti importanti della vita per il tuo benessere.

In conclusione questi sono alcuni consigli che spero possano esserti utili, nel caso non fossero sufficienti o ritenessi di avere bisogno di un supporto in più ricorda che la terapia a seduta singola può rivelarsi molto efficace in queste situazioni.

In alternativa puoi usufruire del nostro centro di ascolto psicologico One Session Center che offre una consulenza gratuita di 30 minuti ogni martedì dalle 18 alle 20 con uno dei nostri professionisti specializzati nella Terapia a Seduta Singola. Contattaci alla pagina Facebook OneSession.it.

Riferimenti bibliografici:

Keyes, C. L. M. (2002). The Mental Health Continuum: From Languishing to Flourishing in Life. Journal of Health and Social Behavior, 43(2), 207–222.

Keyes, C. L. M. (2005). Mental Illness and/or Mental Health? Investigating Axioms of the Complete State Model of Health. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 73(3), 539–548

Seligman M. (2017). Fai fiorire la tua vita. Una nuova, rivoluzionaria visione della felicità e del benessere. Anteprima Edizioni.

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