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Come superare la tricotillomania

La tricotillomania consiste nello strapparsi peli e capelli nelle diverse parti del corpo.

È un disturbo altamente invalidante, che incide in maniera evidente sull’immagine della persona e, di conseguenza, sulla sua socialità.

In questo articolo cercheremo di descrivere in breve in cosa consiste questo disturbo e come la terapia breve può aiutarti a superarlo.

Un Disturbo Ossessivo-Compulsivo

La tricotillomania è un disturbo caratterizzato dal bisogno irrefrenabile ed incontrollabile di strapparsi peli e capelli dalle diverse parti del nostro corpo.

Nonostante possa colpire a qualunque età è maggiormente frequente nei bambini e negli adolescenti.

Per queste sue caratteristiche specifiche, in aggiunta alla ritualità ed alla ripetitività del comportamento tricotillomanico, nel DSM-5 è stato inserito tra i “disturbi ossessivo-compulsivi”, invece che nei “disturbi del controllo degli impulsi” come nel DSM-IV-TR.

La tricotillomania può interessare qualsiasi parte del corpo dove siano presenti peli o capelli, anche se generalmente le zone più colpite sono cuoio capelluto e viso, per la presenza di capelli, ciglia e sopracciglia.

Il comportamento è messo in atto generalmente da soli, anche mentre si compiono azioni semplici come guardare la televisione o leggere un libro, ma generalmente è preceduto da un alto livello di tensione interna.

A volte la persona è consapevole di cosa sta facendo ma, il più delle volte, è un comportamento inconsapevole e messo in atto in modo automatico.

Cause, insorgenza e conseguenze della tricotillomania

Non sono state chiarite le cause del disturbo, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio:

  • fattori genetici,
  • ansia e stress prolungati
  • eventi stressanti acuti
  • Comorbidità psichiatriche

Nonostante questo disturbo possa colpire a qualunque età, alcuni studi hanno evidenziato come l’insorgenza avvenga generalmente nell’infanzia e il picco d’incidenza nei bambini si collochi tra i 2 ed i 6 anni, anche se in questa fase i sintomi possono essere transitori.

Quando invece i sintomi compaiono in adolescenza o pre-adolescenza il disturbo tende ad emergere in concomitanza con i passaggi critici dell’età ed essere più pervasivo e duraturo nel tempo.

Le conseguenze di questo disturbo possono essere diverse e di diversa entità.

Riguardano in generale la perdita di capelli, infiammazioni e dermatiti e, in presenza di tricofagia, ovvero di ingestione dei peli dopo averli strappati, può portare alla creazione di bezoari che possono bloccare le funzioni gastrointestinali.

Tuttavia le conseguenze più d’impatto di questo disturbo si evidenziano a livello sociale. La persona arriva spesso a vergognarsi del proprio aspetto fisico, soprattutto se i danni riguardano i capelli e l’alopecia in particolare, e questo porta a limitare le uscite sociali e all’autoisolamento.

Le terapie brevi per la tricotillomania

Il percorso terapeutico ha il duplice intento di bloccare il comportamento autolesivo e di portare la persona a gestire in maniera più efficace lo stress.

Bloccare il comportamento tipico di questo disturbo è difficile. Soprattutto perché lo strapparsi peli e capelli può trasformarsi da un qualcosa di doloroso in qualcosa di piacevole.

Questo è un meccanismo tipico di tutti i comportamenti di automutilazione: metterli in atto può portare ad avere un piacevole sollievo da sensazioni dolorose e distrae da situazioni stressanti o pensieri ossessivi. Bloccare comportamenti che, anche procurando un danno, hanno l’effetto di farci stare bene è difficile e impegnativo.

Tra le strategie più efficaci in questi casi ci sono le tecniche paradossali, ossia delle tecniche, tipiche della psicologia strategica, nelle quali è il sintomo stesso che viene utilizzato per mandare in cortocircuito il disturbo.

In particolare nei casi tricotillomania si usa la “ritualizzazione del rituale”: si chiede alla persona di mettersi di fronte ad uno specchio tutti i giorni, ad un orario stabilito e di strapparsi peli o capelli per quindici minuti.

Anche se sembra una richiesta illogica risulta efficace perché:

  • permette alla persona di riprendere il controllo sull’irrefrenabilità della compulsione,
  • dà un contenitore di spazio-tempo nel quale concentrare il comportamento, liberando il resto del tempo e creando spazio per azioni positive,
  • crea avversione verso il comportamento di piacere perché è legato alla costrizione di doverlo fare seguendo delle regole esterne.

Generalmente questa strategia permette di ridurre il sintomo fino ad eliminarlo in breve tempo.

In alcuni casi può bastare anche una sola seduta per modificare drasticamente in positivo la situazione.

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Riferimenti bibliografici

Nardone G. (1993), Paura panico fobie. Ponte alle Grazie.
Nardone G. (2004), Il dialogo strategico. Ponte alle Grazie.
Nardone G., Portelli C., (2013), Ossessioni compulsioni manie. Ponte alle Grazie.

www.lostudiodellopsicologo.it/strapparsi-i-peli

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