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Elementi per una buona comunicazione di coppia

Quando si parla di buona comunicazione di coppia? Ci sono dei trucchi, dei suggerimenti, che possono migliorare la comunicazione tra i partner? Lo scopriamo in questo articolo.

La coppia in terapia

Le terapie di coppia hanno avuto un grande incremento negli ultimi anni.

Possiamo annoverare diversi fattori di varia natura che hanno contribuito alla crisi delle coppie e di varia natura: sicuramente economica e sociale in primis, ma possiamo affermare altresì che la coppia ha subito diversi cambiamenti dovuti anche all’evolversi dei modi di stare insieme.

La terapia rappresenta un modo, un tentativo incisivo e carico di aspettativa che la coppia sceglie per ritrovare una chiave di lettura a problemi e conflitti e utile per ridare nuovi significati e per rafforzare la identità, in alcuni casi con la aspettativa di farla rinascere e darle dei nuovi basamenti.

Uno degli aspetti più significativi che vengono affrontati in sede di terapia è l’aspetto legato alla comunicazione.

Dopo che una coppia si è stabilizzata nella relazione, uno dei fattori che ne determineranno la sua durevolezza sarà indubbiamente la comunicazione che sarà adottata dalla stessa.

Una comunicazione sbagliata fa diventare la coppia un terreno di scontro e di affronto in cui le distanze divengono incolmabili e non si riescono più a esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni.

Tutto sembra perduto, perché non ci si comprende, quasi a far diventare la quotidianità un ring in cui a colpi di parole infuocate o di silenzi assoluti si perde intimità e il clima si fa irrespirabile.

La comunicazione e i suoi assiomi

Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin e Don D.Jackson, sono i principali ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto in California e scrivono “Pragmatica della comunicazione umana”, in questo meraviglioso volume del 1967, che segna profondamente un’epoca e supera tutte le teorie precedenti, gli autori si occupano di comunicazione partendo dall’assunto che ”la comunicazione è la conditio sine qua non della vita umana e dell’ordinamento sociale”.

Alla base di tutto il presupposto fondante della comunicazione che non è più intesa come una comunicazione lineare, ma circolare perché chi comunica e fornisce una informazione a chi riceve, provoca una modifica che viene rimandata a chi aveva iniziato la comunicazione.

Gli autori giungono a identificare cinque assiomi, cioè delle proprietà assolute che la comunicazione possiede e che sono fondanti per lo studio delle interazioni interpersonali.

Gli assiomi che elencherò sono riscontrabili chiaramente nella comunicazione di tutti gli esseri umani e quindi anche di quella che intercorre nella coppia.

Gli assiomi sono così enucleati:

il primo assioma ci dice che è impossibile non comunicare, il secondo che ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione, il terzo che la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione, il quarto che gli esseri umani comunicano con il modulo numerico e con quello analogico, il quinto che gli scambi della comunicazione sono di due tipi o simmetrico o complementare.

Nel non si può non comunicare si esprime il fatto che qualsiasi sia la scelta che facciamo noi comunichiamo sempre qualcosa, anche quando non parliamo e scegliamo il silenzio, il distogliere lo sguardo anche quello comunica un’intenzione.

Il secondo ci dice che comunicando non diamo una semplice informazione all’interno di un messaggio: esiste certamente un aspetto di notizia cioè le informazioni ed i contenuti che vengono trasmessi, ma esiste un aspetto di relazione cioè quello relativo alla modalità con cui si esprime la comunicazione.

Il terzo fa riferimento al fatto che la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze tra gli interlocutori, la decodificazione segue una punteggiatura personale che organizza le interpretazioni.

Il quarto riguarda il fatto che la comunicazione contiene un aspetto di tipo analogico, cioè legato al piano del non verbale e un aspetto digitale del verbale, i gesti, le espressioni, le inflessioni della voce, il movimento nello spazio sono comunicazione e tutte le componenti di un messaggio dorrebbero andare sulla stessa linea e i piani del verbale e non verbale coincidere per una comunicazione chiara.

Infine, nel quinto si esprime il concetto per cui nella comunicazione si verificano due situazioni quella di simmetria o di complementarità, la simmetria avviene quando gli interlocutori si trovano in una condizione che li vede alla pari, e la complementarità quando uno dei due interlocutori si trova in un piano inferiore o superiore e la comunicazione dal piano superiore mette l’altro in una posizione subordinata.

Gli assiomi della comunicazione nella coppia

Se ora pensiamo alla coppia, non risulta complesso rintracciare tutti gli elementi sopra descritti, ci appare chiaro inoltre che la comunicazione non si esprime solo con le parole, ma gli aspetti del non verbale hanno un peso e una grande influenza, tanto è che il nostro linguaggio si esprime con la mimica, la postura e il tono della voce.

Tutto questo ci fa affermare comunicare è complesso e avere un a buona comunicazione efficace è indispensabile e possedere un dialogo costruttivo può rimettere ordine e pace se ci troviamo in una situazione di conflitto e se siamo in mezzo a situazioni di contrasto e litigio.

Comunicare bene significa avere un rapporto più funzionale.

La buona notizia è che la comunicazione con una guida nella terapia può essere esercitata e migliorata, acquisendo ad esempio nuove strategie e nuovi strumenti, basta avere gli ingredienti giusti.

La relazione di coppia e il benessere nella relazione

Pensiamo a quando cuciniamo, cosa facciamo per rendere piacevole e gustoso un piatto, per farlo essere prelibato e appetitoso per i nostri commensali dobbiamo porre attenzione nel dosare con cura tutti gli ingredienti.

Allo stesso modo in una relazione con il nostro partner, abbiamo bisogno di accorgimenti.

La comunicazione è alla base della nostra ricetta, e se in cucina dobbiamo controllare grammature e dosi, nella comunicazione di coppia dobbiamo parlare ed esprimerci nel modo migliore, al fine di trasformare i disaccordi e i conflitti in accordi ed alleanze.

Comunicare bene in coppia significa essere in sintonia con il partner, saper chiedere quello di cui si ha bisogno, esprimere le proprie emozioni.

Difficoltà nella comunicazione

La difficoltà che si incontra nel comunicare deriva dal fatto che ognuno di noi ha interiorizzato un proprio stile comunicativo a partire proprio da quelle interazioni importantissime che si sono sviluppate con le figure di riferimento nell’infanzia e nel corso dello sviluppo evolutivo e si porta dietro appunto uno stile comunicativo sbagliato che spesso è improntato quasi a una sfida in cui si pensa che possa esserci un vincitore ed un perdente.

Ma è proprio su questo che si insinua l’errore più grande, perché nelle relazioni affettive o si perde entrambi o si vince entrambi.

Nella coppia i conflitti più esacerbati, nella maggior parte dei casi, partono da una cattiva comunicazione.

Una comunicazione alcune volte addirittura fallimentare dove fratture, incomprensioni si generano e si rigenerano.

Non è facile cambiare. Le coppie subiscono nel tempo, oltre al retaggio familiare, anche l’influenza di una vita sempre più stressante. Una vita piena di pressioni a livello lavorativo e familiare che possono minare con facilità la solidità del rapporto.

Una comunicazione efficace ci permette però di rafforzare la relazione e ci dà più possibilità di resistere nel tempo.

Comunicare in coppia: gli errori che si commettono e che rendono fallimentare il dialogo

In questo viaggio nella comunicazione efficace che una coppia dovrebbe acquisire, mi riallaccerò a quello che ha scritto lo psicologo psicoterapeuta Giorgio Nardone allievo di Watzlawick e fondatore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, nel suo libro “Correggimi se sbaglio. Strategie di comunicazione per appianare i conflitti nelle relazioni di coppia”.

Nardone ci fa vedere nel suo volume come alcune modalità che utilizziamo nel comunicare in coppia non fanno altro che trascinare la coppia in un crescendo fallimentare.

Nardone individua i seguenti elementi fallimentari:

  • il puntualizzare al livello razionale una cosa che funziona anche e soprattutto sulle sensazioni, le emozioni e i sentimenti- sfere non riconducibili a una fredda logica-, impoverisce i legami che tengono unite le persone”;
  • il recriminare che “trasforma il suo oggetto, ovvero le colpe dell’altro, in diritti legittimi”. Il recriminare sottopone praticamente il partner quasi ad un processo;
  • il rinfacciare che porta a un totale insuccesso e scatena un crescente senso di rabbia;
  • il fare prediche che fa scattare un senso di ribellione;
  • utilizzare frasi standard che provocano sempre rabbia in chi le riceve, riescono ad evocare immediatamente nell’altro le sensazioni di provocazione, irritazione o squalifica. Esempi die frasi sono “Lascia….faccio io “, “Lo faccio solo per te”, “Te l’avevo detto” dichiarazioni che fanno scatenare rabbia.

Comunicare in coppia: le strategie che rendono la comunicazione efficace

Si contrappone a una comunicazione fallimentare sempre secondo Giorgio Nardone un dialogo strategico che è funzionale alla coppia, qui sotto gli elementi ravvisati da Nardone per una comunicazione costruttiva ed efficace:

– domandare piuttosto che affermare, parafrasare le risposte ricevute con un linguaggio evocativo, agire piuttosto che pensare.

Questi sono i tre capisaldi che permettono alla coppia di uscire dalla catena delle incomprensioni.

Domandare piuttosto che affermare significa porre delle domande. Esse vengono costruite in modo strategico, utilizzano la forma di domande con alternativa di risposta e ci servono per guidare il partner nelle sue risposte, senza sentenze o condanne.

Si crea un clima di collaborazione e si va nella direzione del comprendere a tutto tondo il problema.

Questo modo di condurre la conversazione fa leva su uno scambio comunicativo più ampio, si costruiscono le risposte in due e la conversazione diventa equilibrata e costruttiva.

Parafrasare crea immediatamente un accordo, cambia la prospettiva del problema “correggimi se sbaglio, da quanto mi hai detto, sembrerebbe che…” rafforzo con queste formule l’intesa, chiedo una verifica e non sentenzio, questo ci sposta su un asse di intento comune.

Se inoltre si utilizza nel domandare e nel parafrasare un linguaggio evocativo si apre il nostro modo di comunicare a tutto quello che è il linguaggio emotivo, fatto di sensazioni.

E’ un linguaggio di suggestione che lavora anche sul piano sensoriale.

Agire piuttosto che pensare, ci porta in finale ad una idea di progettualità, verso azioni concrete che possiamo realizzare con il partner.

In due possiamo arrivare al cambiamento, ci accordiamo per andare nella stessa direzione, ci focalizziamo su un fine comune, cambiamo il modo di agire.

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Riferimenti bibliografici

Bartoletti, M. Pagliai, M. (2021). Ritratti di coppia con terapeuta. La terapia breve strategica con le coppie.

Cannistrà, F. ,Piccirilli, F. (2021) . Terapia breve centrata sulla soluzione. Principi e Pratiche

Haley, J. (1985). Cambiare le coppie. Conversazioni con Milton H. Erickson

Nardone, G., Watzlawick, P., (2007). L’arte del cambiamento

Nardone, G. (2005). Correggimi se sbaglio. Strategie di comunicazione per appianare i conflitti nelle relazioni di coppia.

Secci, E. M. (2016). Le Tattiche del Cambiamento

Watzlawick, P. e Nardone G., (1997). Terapia breve strategica

Watzlawick, P., Beavin, J.H. Jackson, D.D. (1967). Pragmatica della Comunicazione Umana

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