
Come superare un tradimento?
“Non sono turbato perché mi hai tradito,
ma perché non potrò più fidarmi di te” – Jim Morrison
Perdonare o non perdonare, è questo il dilemma.
Nonostante il tempo passi, la paura di subire un tradimento dal proprio partner resta una delle fobie più profonde e radicate.
Nessuno infatti accetta l’idea di stare in coppia e essere tradito.
Con i social network, scoprire il tradimento è diventato più semplice, nonostante entri in gioco il conflitto interiore per la violazione della privacy altrui.
La sete di conoscenza è più forte del senso di colpa in alcuni casi e in altri è il partner stesso a vuotare il sacco e confessare il tradimento.
Cosa fare a quel punto?
Ogni persona è diversa, ma se c’è un sentimento forte e una progettualità di coppia, sicuramente nella maggioranza dei casi non si accetta di buon grado la notizia del tradimento.
Come reagire?
Non è affatto facile.
Nel momento in cui si è traditi, al di là dei motivi (che possono essere tanti), si perde la fiducia nell’altro.
E si sa che un coppia senza la fiducia, stenta a sopravvivere.
Infatti nella maggior parte dei casi, ciò che succede è il partner che ha subito il tradimento, decide di perdonare; tuttavia il suo comportamento cambia, virando verso l’ipervigilanza e il monitoraggio costante del partner.
Questo genera ulteriore conflitto nella coppia diversi “ruoli”.
Il traditore è costantemente sotto processo e qualsiasi azione compia per redimersi non ha effetto; fa di tutto per rimediare all’errore commesso e ripristinare il rapporto di coppia. Fornisce spiegazioni dettagliate, scusandosi di continuo e avvertendo un forte senso di colpa.
Il tradito invece non riesce né a fidarsi del tutto, né a lasciare il partner. Vorrebbe ricostruire il rapporto ma è ripensa costantemente all’evento e al passato, probabilmente dandosi anche in parte la colpa di quanto successo. Rimugina sull’umiliazione subita, cerca segnali che gli dicano che il partner è sinceramente pentito e che non sta ancora tradendo. Il dubbio si è insinuato in lui e fatica a scacciarlo.
Bada bene, mi riferisco alla coppia che ha deciso di restare insieme, dove il partner che ha tradito si è pentito dell’atto.
Puoi passarci sopra?
Non esiste una strategia univoca o un consiglio efficace per il tradimento; si tratta più che altro di una decisione tua personale.
Nn ci sono vie di mezzo in questi casi, ma ciò che devi fare è scegliere se perdonare o no il tuo partner.
Voglio farti riflettere su cosa significa la parola perdono: “Assolvere qlcu. per qlco. che ci ha offeso o danneggiato, rinunciando alla vendetta”[1]
Significa che scegli di dimenticare quanto accaduto, come se non fosse mai successo per poter guardare avanti privo di rancore e vendetta. Altrimenti non funziona. So che non è facile e avrai bisogno di tempo affinché la ferita si rimargini ma non si può costruire su qualcosa di rotto; bisogna spazzare via tutto e ricominciare.
- Parla con il tuo partner di come ti senti e di quelle che sono le tue emozioni
- Ridefinite i confini e i ruoli all’interno della coppia
- Pensa tutti i giorni a comportarti “Come se” il tradimento non è mai avvenuto, scegliendo la cosa più piccola che puoi mettere in atto. Provaci!
- Rivolgiti a un professionista per una terapia di coppia.
La Terapia a Seduta Singola è utile anche in questi casi perché ti aiuta a focalizzare l’attenzione su ciò che non funziona o su quello che ti servirebbe per ricostruire la coppia.
Sei interessato alla Terapia a Seduta Singola?
Puoi rivolgerti ai nostri psicologi e psicoterapeuti, disponibili ogni martedì dalle 18.00 alle 20.00, per una consulenza gratuita online.
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Riferimenti Bibliografici
Algeri D., Guarasci V., Lauri S. (2019), La coppia strategica. Guida per un sano rapporto di coppia. Roma: EPC Editore.
Sono una psicologa che si occupa di consulenze brevi e di TSS: il mio obiettivo è ridurre i tempi della terapia e massimizzare l’efficacia della seduta, offrendo un sostegno focalizzato e concreto per affrontare sia le piccole che le grandi difficoltà della vita

Come migliorare la convivenza con il partner… tra una lavatrice e l’altra?
L’antropologo Gregory Bateson descrive come, in natura, le coppie di ricci, per abitare comodamente nella propria tana ed evitare di pungersi, trovino un reciproco accomodamento.
Il riccio maschio aspetta che la compagna si adagi, per sistemarsi poi di conseguenza. Successivamente la compagna si risistema meglio a seconda della posizione del compagno e così via.
Alla fine i due arrivano a stare vicini, a riscaldarsi reciprocamente e ad addormentarsi.
Allo stesso modo la vita di coppia, e la convivenza in particolare, richiedono continue e differenti fasi di aggiustamento, non prive di difficoltà.
Eppure, come l’esempio delle coppie di ricci insegna, è possibile costruire una confortevole convivenza con il proprio partner, se ciascuno riesce a modularsi, adattarsi, ma anche ingegnarsi, per poter raggiungere nuovi obiettivi.
Convivenza e faccende domestiche
Molto spesso le coppie che si rivolgono ad uno psicologo, arrivano con la speranza e l’obiettivo di riuscire a far cambiare i comportamenti o gli atteggiamenti dell’altro partner.
Nella maggior parte dei casi, infatti, la richiesta di un percorso di coppia nasce da uno solo dei partner, che decide, di “portare” l’altro in terapia, ritenendo che siano i suoi comportamenti ad essere la causa di tutti i problemi!
Tuttavia, secondo una recente ricerca di Ochs e Kremer-Sadlik, l’elemento chiave per garantire una convivenza felice, oltre ad una buona comunicazione tra i partner, è l’equa distribuzione, quasi matematica, delle faccende domestiche.
Se all’interno della casa ogni partner sa esattamente cosa fare e cosa aspettarsi dall’altro, le cose vanno, secondo i ricercatori, decisamente meglio.
La coppia in ordine
In Italia, secondo l’indagine ISTAT del 2008- 2009, si rileva che il lavoro domestico risulta ancora per lo più a carico delle donne (76%).
Le differenze territoriali sono più marcate nelle coppie in cui lei non lavora.
L’indice assume valori inferiori al 70% solo nelle coppie settentrionali in cui lei lavora e non ci sono figli, e nelle coppie in cui la donna è una lavoratrice laureata (67,6%)”, si legge nel rapporto.
Anche la più recente indagine del 2020, condotta dall’ISTAT dopo la fase di lock-down, ha registrato solo una minima flessione rispetto ai dati precedenti.
La soluzione dunque per migliorare la convivenza, sarebbe quella di rendersi interscambiabili, pur mantenendo ciascuno i propri “stili” nell’eseguire certi compiti (ad esempio il diverso stile nello stendere i panni, nel preparare i pasti, nel riordinare la casa ecc.).
Quando però questo non è possibile, per creare complicità e collaborazione tra i partner, diventa utile trovare un accordo attribuendosi ciascuno dei compiti fissi, seguendo le proprie naturali inclinazioni.
Convivenza: suggerimenti per l’uso
Per distribuire la giusta leggerezza e armonia alla convivenza, può esservi di aiuto seguire qualche piccolo consiglio:
- Scrivete entrambi una lista: i lavori di casa che vi vanno bene e quelli che invece odiate fare. Cercate di trovare un accordo rispetto a diverse “aree”: pulizie, bucato, cucina, gestione dei figli, mantenimento dell’ordine nelle stanze e funzionalità della casa;
- Accordatevi su una o due faccende di cui vi occuperete sempre e solo voi;
- Scegliete almeno una cosa da fare insieme;
- Una volta scelta la vostra “area”, accordatevi con il partner per scambiarla con regolarità (ad esempio: lavare i piatti, una sera l’uno, una sera l’altra);
- Fatevi i complimenti a vicenda, cercate di comunicare al partner quanto vi renda felici questa continua collaborazione nella convivenza.
Se invece le indicazioni sopra descritte vi sembrano impossibili da raggiungere, se pensate di vivere all’interno di incomprensioni difficilmente sanabili, la cosa migliore prima di prendere decisioni avventate, è rivolgersi alla consulenza di uno psicologo.
Attraverso la Terapia a Seduta Singola ad esempio è possibile intervenire sul problema ed ottenere benefici in tempi brevi, ricavando il massimo anche da un singolo incontro.
Puoi chiedere una consulenza scegliendo il terapeuta vicino a te o che faccia consulenza anche on-line, cliccando sul sito www.onesession.it.
Singolarmente o come coppia, potete ottenere risultati significativi già dal primo (e forse unico) incontro, restituendo equilibrio alla vostra relazione.
Dott.ssa Monica Patrizi
Bibliografia
Algeri D., Guaraschi V., Lauri, S. (2019) “La coppia strategica”, EPC Editore
Nardone G. (2019) “Correggimi se sbaglio”, Ponte alle Grazie Editore
Sitografia
http://dati.istat.it.
Psicologa, laureata all’Università “La Sapienza” di Roma, mi sto formando come psicoterapeuta ad approccio Breve Sistemico-Strategico.
Lavoro da anni in Servizi rivolti a persone con disabilità e con disturbi psichiatrici, occupandomi di sostegno psicologico individuale, di coppia e alle famiglie, favorendo processi di crescita personale e la costruzione di percorsi volti a migliorare la qualità di vita.

Coppia: Il cuore di chi si ama va allo stesso ritmo?
L’esperienza della coppia è una delle più coinvolgenti del panorama umano. Il coinvolgimento dei due partner tocca talmente le loro emozioni, pensieri e capacità di attenzione, che arriva a modellare i loro ritmi fisiologici.
Cuori all’unisono
In una ricerca del 2012, un gruppo di ricercatori americani dell’Università della California ha monitorato 32 coppie in relazioni romantiche.
I soggetti volontari venivano fatti sedere a circa un metro di distanza e venivano agganciati a specifici macchinari che misuravano la pressione, battito cardiaco e ritmo di respirazione.
I risultati mostrarono che il battito cardiaco dei membri della stessa coppia era all’unisono, così come il ritmo dell’inspirazione e dell’espirazione dell’aria.
I risultati non si replicavano quando i due soggetti monitorati non facevano parte della coppia originaria: in quel caso nessuna sincronizzazione.
E poi?
Purtroppo però sappiamo che la fisiologica fase romantica della coppia è altrettanto fisiologicamente destinata ad esaurirsi. Infatti se si fossero ritestate le stesse coppie a distanza di un certo lasso di tempo si sarebbe verificato che probabilmente in alcune (molte?) di loro la sincronia era scomparsa.
La storia della coppia è proprio lo svolgersi di tale processo trasformativo.
Ciò che all’inizio è regolato da modalità neurofisiologiche – il battito cardiaco all’unisono – ha bisogno di passare ad un diverso livello per reggere la sfida del tempo e vincere la partita vertiginosa della stabilità.
Una coppia che continua ad esserlo nel tempo è quella che sa trasporre a livello di relazione la sincronicità vissuta nella fase dell’innamoramento romantico.
E la relazione si esprime nella comunicazione tra i due partner.
La comunicazione è il cuore della coppia
Anche la comunicazione è caratterizzata da intensità, frequenza, ritmo. I problemi di comunicazione sono tra i più frequenti motivi di crisi e di rottura nelle coppie. La comunicazione è il cuore della relazione di coppia.
Lo stato di salute di una coppia e la sua vitalità è espressa e al tempo stesso determinata dal modo dei partner di comunicare tra loro. Maggiore sarà l’armonia, più stabile e duratura sarà l’esperienza di coppia.
Il lavoro di J. Gottman ci suggerisce alcune caratteristiche osservabili che misurano il grado di sintonia dei partner all’interno delle dinamiche di coppia.
Secondo le sue osservazioni, nelle coppie che comunicano in modo soddisfacente, nella maggioranza delle occasioni:
- Le differenze tra i partner sono accettate e perfino valorizzate,
- L’atteggiamento di fondo è volto a sostenersi, a supportarsi e a valorizzarsi reciprocamente
- Il clima emotivo è di curiosità e apertura verso l’altro e c’è interesse verso il suo punto di vista
- Non si smette mai di cercare occasioni di incontro e possibilità di ripresa
Le quattro modalità comunicative che risultano invece essere fortemente distruttive per la sincronicità dei cuori sono:
- La critica incondizionata alla persona piuttosto che alle azioni
- Il disprezzo, atteggiamento prevalente teso a svalutare e scoraggiare l’altro
- Stare sulla difensiva, concentrazione solo su di sé e le proprie ragioni
- Fare ostruzionismo, ritirando l’investimento nella relazione
Essi sono capaci di determinare la fine della coppia e la rottura sarà tanto più prossima quanto più la loro presenza è frequente nella relazione.
Fare il bilancio di salute della coppia significa valutare la presenza di tali “inquinanti” relazionali e trovare valide alternative comunicative attivando ed attingendo le risorse della coppia stessa.
La Terapia a Seduta Singola è l’ambito adatto a effettuare tale bilancio.
La TSS infatti si focalizza sulla risoluzione di problemi nel qui ed ora e ha lo scopo di sostenere e favorire l’autoguarigione del sistema coppia riconoscendone ed attivandone risorse e competenze già presenti.
Da questo mese di settembre, per un periodo limitato, ogni martedì dalle 18 alle 20 i terapeuti del nostro team One Session terranno degli incontri gratuiti aperti a tutti utilizzando la Terapia a Seduta Singola. Contattaci per maggiori informazioni https://www.onesession.it/
Riferimenti bibliografici
Helm, J.L., Jonathan, L., Sbarra, D., & Ferrer, E. (2012). Assessing cross-partner associations in physiological responses via coupled oscillator models. Emotion, 12(4):748-762.
- Gottman, J. Schwartz, Dieci principi per una terapia di coppia efficace, Cortina Raffaello, 2017.
Mi sono laureata in Psicologia ad indirizzo Applicativo nel 1990 presso la facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ho maturato esperienza oltre che nello studio libero professionale, anche nell’ambito dei Consultori Familiari, acquisendo competenze nel sostegno psicologico, sostegno genitoriale, percorsi di educazione affettiva e sessuale.

Come superare la fine di una relazione d’amore
Quando ci innamoriamo, è probabile, si crei in noi la speranza che quella relazione possa durare per sempre.
Speriamo che sia la volta buona, che ci sia qualcosa di diverso. Immaginiamo che nulla possa mai succedere a quel rapporto. Solo che a volte le cose possono succedere e così le storie, anche quelle che sembravano essere molto solide, giungono al termine.
Una rottura porta alla rovina di una perfetta fusione di idee, ideali e convinzioni condivise, divenendo dolorosa da superare. I piani sono cambiati e il futuro all’improvviso ha spazi vuoti lì dove c’erano cose felici.
La fine di una favola
La maggior parte delle persone avrà sperimentato almeno una volta nella vita la speranza che quella relazione potesse durare per sempre e il conseguente dolore di un finale diverso da quello atteso.
A seguito di una tale delusione è normale chiedersi quando e se tutto quel dolore potrà mai sparire e come, eventualmente, superarlo.
La fase in cui le relazioni romantiche giungono al termine è stata collegata ad una serie di impatti psicologici e psicosociali negativi, che compromettono la salute fisica e mentale. Poche cose feriscono come la fine di una relazione.
Rabbia, sofferenza, bassa autostima, insonnia, isolamento, paura, impotenza nel guardare ad un nuovo futuro, sono solo alcune delle possibili sensazioni che possono essere provate a prescindere dalle dinamiche con le quali avviene una rottura.
Nuovi inizi per te stesso
Esiste sempre, però, un’altra faccia della medaglia, ed è a quella che voglio invitarvi a rivolgere lo sguardo.
La fine di una storia d’amore può offrirci, infatti, nuove possibilità, tra cui quella di imparare lezioni su noi stessi, sulle relazioni, sull’amore, sul compromesso, sulla comunicazione e sulla fiducia.
Diverse ricerche hanno infatti evidenziato che la fine di un legame può essere vissuta anche come un’opportunità di regolare emozioni, affrontare lo stress relazionale e perseguire in relazioni future in cui i bisogni vengano soddisfatti.
La delusione, può spingerci a porci delle “corrette” domande e ci aiuta a conoscerci meglio rispetto alle nostre esigenze, favorendo una crescita personale.
Inoltre, essa aumenta la consapevolezza, grazie la quale possiamo evolvere e rinnovarci, cogliendo l’occasione per ritrovare l’unica persona che conta davvero nella vita, noi stessi!
Del resto, bisogna pur ricordarsi che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.
Per cui anche un’esperienza traumatica e dolorosa come quella che si vive con la fine di una relazione può portare a nuovi scenari inaspettati e, perché no, delle volte anche migliori.
Ricominciare? Si può!
Ricominciare significa ripartire, trovare soluzioni efficaci e utili per dare il giusto peso nel presente, all’esperienza del passato. Di seguito alcuni consigli pratici per superare la fine di una relazione:
– Esprimere emozioni: non importa che siano negative, le emozioni vanno espresse. Ritagliare del tempo per vivere le emozioni, per soffrire, per piangere, permette anche di attraversarle e superarle. Reprimere le lacrime, soffrire in silenzio potrebbe solo aumentare la percezione del disagio.
Attenzione però!
È preferibile che ci siano dei momenti in cui dedicarsi all’espressione di queste emozioni, senza che invadano l’intera giornata.
– Confidarsi: trovare un amico, un familiare, una persona con cui confidarsi, che ci faccia sentire compresi, aiuta ad esternalizzare pensieri e idee che si hanno all’interno.
Parlare dell’accaduto e di quello che si prova, può, talvolta offrire anche un cambio di prospettiva, permettendo di vedere in modo più chiaro aspetti della relazione e di valutare che, forse, non era cosi perfetta come si credeva.
Anche qui però va fatta una precisazione.
Se parlare porta maggiori sentimenti di ansia e non fa andare avanti in una prospettiva di crescita personale, ma bensì lascia imprigionati solo al passato relazionale, allora è meglio non socializzare troppo la sofferenza.
– Un passo per volta: è importante cercare nuove fonti di interesse. Creare obiettivi personali, professionali, relazionali e concentrarsi per raggiungerli aiuta a sentirsi meno persi.
Per facilitare la ricerca di nuovi obiettivi può essere utile riflettere su quale possa essere il primo piccolo passo da fare per ritrovare se stessi.
Questo permette di immaginare man mano le diverse azioni da compiere (e se possiamo immaginarlo, possiamo anche farlo!).
Quando, però, si avverte che la fine di una relazione provoca una sofferenza talmente invalidante da condizionare la propria quotidianità fino a limitarla e in alcuni casi a bloccarla, può diventare necessario chiedere aiuto ad uno psicologo.
Le terapie brevi sono senz’altro un mezzo importante che consente di riprendere in mano la propria vita il prima possibile. Diverse ricerche mostrano che anche una sola seduta può essere sufficiente.
Sul sito di Onesession troverai diversi psicologi formati in terapia a seduta singola.
Bibliografia
– Harvey, A. B., & Karpinski, A. (2016). The impact of social constraints on adjustment following a romantic breakup. Personal Relationships, 23(3), 396-408.
– Carter, K. R., Knox, D., & Hall, S. S. (2018). Romantic breakup: Difficult loss for some but not for others. Journal of Loss and Trauma, 23(8), 698-714.
– Wrape, E. R., Jenkins, S. R., Callahan, J. L., & Nowlin, R. B. (2016). Emotional and cognitive coping in relationship dissolution. Journal of College Counseling, 19(2), 110-123.
– Field, T. (2017). Romantic Breakup Distress, Betrayal and Heartbreak: A Review. Int J Behav Res Psychol, 5(2), 217-225.
– Kazan, D., Calear, A. L., & Batterham, P. J. (2017). A Systematic Review of Controlled Trials Evaluating Interventions Following Non-Marital Relationship Separation. Journal of Relationships Research, 8.

Come smettere di essere gelosi del partner
La gelosia nella coppia
La gelosia nei confronti del partner viene definita “gelosia romantica”. In una relazione, i sentimenti di gelosia possono essere considerati naturali, poiché indici del fatto che il partner tiene a noi ed ha paura di perderci. Alti livelli di gelosia sono stati correlati alla paura di perdere il partner a causa di un tradimento. Tendenzialmente, gli uomini sono più preoccupati da un eventuale tradimento sessuale, mentre le donne da un tradimento emotivo; anche se questa distinzione non è sempre così netta.
I comportamenti legati alla gelosia sono riferibili al senso di minaccia sperimentato dalla persona gelosa, e possono essere diversi. Si parte da semplici battute, da richieste di rassicurazioni sulla fedeltà o sull’amore provato nei propri confronti, fino a comportamenti più invasivi come chiedere di controllare il telefono o le e-mail del partner. Inoltre, la persona eccessivamente gelosa può lamentarsi di frequentazioni di amici e colleghi, minacciando la fine della relazione se queste frequentazioni non vengono interrotte.
Perché potrebbe essere utile imparare a gestire la gelosia?
E’ importante che in una coppia sia presente un pizzico di gelosia verso il partner; questo sentimento giova infatti alla stabilità della coppia. La gelosia è inoltre indice di attaccamento emotivo al partner, tuttavia è importante che non raggiunga livelli smisurati. Il timore del tradimento può presentarsi in diversi modi: può manifestarsi come un fugace pensiero, magari generato da un episodio in particolare, oppure può presentarsi in maniera ostinata, fino a diventare quasi un’ossessione. La costante incertezza circa la fedeltà può portare la persona ad esperire vari livelli di ansia, tristezza e rabbia. Inoltre, se l’idea che il partner sia infedele si protrae a lungo nel tempo, la gelosia si può manifestare attraverso costanti accuse e litigi.
È fondamentale riuscire a riconoscere e gestire i propri sentimenti, evitando di attuare comportamenti che possano mettere a rischio la relazione. Infatti, un’eccessiva gelosia da parte del partner comporta il rischio di sortire l’effetto opposto: allontanare l’altro membro della coppia. La persona accusata potrebbe inizialmente rassicurare il partner, ma alla lunga mettersi sulla difensiva, decidendo di ignorare le accuse del partner, dando così conferma delle sue preoccupazioni. Questo potrebbe comportare il protrarsi delle discussioni, portando uno dei due membri a rompere la relazione a causa delle continue discussioni o dei comportamenti esasperanti.
Come smettere di essere gelosi
Come si fa a smettere di essere gelosi? Di seguito alcuni semplici consigli utili a gestire le proprie ansie e ritrovare la serenità nella coppia:
- Parlarne con il partner con calma: potrebbe sembrare un consiglio scontato, ma a volte avere un confronto chiaro e pacato con la vostra dolce metà potrebbe fugare inutili ansie. Una comunicazione semplice e diretta sulle vostre paure potrebbe sostituire efficacemente accuse e conseguenti liti.
- Concentrarsi su ciò che funziona nella relazione: invece di pensare e ripensare a possibili tradimenti, perché non concentrarsi sulle cose positive della vostra storia d’amore? Quando l’ansia vi assale, cercate di focalizzarvi su quante dimostrazioni d’amore vi regala quotidianamente il partner.
- Usare la gelosia in modo costruttivo: in alcuni casi la chiave potrebbe essere cercare di “utilizzare” la gelosia in maniera costruttiva per la relazione. Cerchiamo di concentrarci sul partner dimostrando quanto teniamo a lui con piccole dimostrazioni di affetto, senza però esagerare!
- Cercare di fidarsi del partner: è importante ricordare che ogni volta che si accusa il proprio partner di essere infedele, si comunica un’importante mancanza di fiducia, elemento fondamentale di un rapporto di coppia. La persona con cui state vi da oggettivi motivi per dubitare della sua fedeltà? Se la risposta è no, cercate di credergli!
Cercare di mettere in pratica questi semplici accorgimenti, potrebbe aiutare a gestire la propria gelosia. Tuttavia, se non dovesse bastare, una soluzione alternativa potrebbe essere approfondire l’argomento con un professionista. Sul sito www.onesession.it potrai trovare un elenco di professionisti formati in Terapia a Seduta Singola, che potranno aiutarti già con un singolo incontro a ritrovare l’agognata serenità di coppia.
Bibliografia
Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Psychometrics.
Pietrzaka, R.H., Lairda D. J., Stevens D.A., Thompson N. S. (2002). Sex differences in human jealousy A coordinated study of forced-choice, continuous rating-scale, and physiological responses on the same subjects. Evolution and Human Behavior, 23, 83 – 94.
Sono una psicologa, mi occupo di sostegno psicologico attraverso l’uso della Terapia a Seduta Singola per poter aiutare le persone a risolvere i propri problemi in tempi brevi. Ricevo a Cosenza e On Line (Skype).

Problemi di coppia?? 5 consigli utili per migliorare il vostro benessere e quello della vostra coppia
Si sa, non sempre la vita di coppia è tutta “rose e fiori”. Ci sono momenti in cui tutto sembra essere perfetto, e altri, invece, in cui ogni cosa sembra irrimediabilmente sbagliata.
Questa alternanza è del tutto normale. In psicologia sono state identificate delle vere e proprie “fasi” che, più o meno tutti conosciamo: dalla fase iniziale di “simbiosi” in cui il partner è visto in modo idealizzato, si passa ad un momento in cui il partner si percepisce nella propria realtà.
Questo è un momento delicato, che può portare sia al termine della coppia sia in una fase della relazione più matura in cui si riconosce il partner nella sua totalità e si è pronti alla collaborazione.
In ognuna di queste fasi ci sono momenti problematici “fisiologici” che possono instillare il dubbio che la relazione stia volgendo al termine. Non sempre è così!
Quali sono i problemi più comuni?
I problemi più comuni possono essere ricondotti a differenti aree. Una di queste è rappresentata dalla comunicazione: quando anche uno solo dei partner adotta modalità di comunicazione ostili o provocatorie, si può innescare un clima di conflitto o un atteggiamento di disinteresse con conseguente maggior distacco all’interno della coppia.
Un’altra insidia, nella vita di coppia (ma anche nella vita personale) è legata alla routine. Fare sempre le stesse cose, e con le stesse modalità, può innescare automatismi, che se coinvolgono anche il partner, possono comportare una sensazione di insoddisfazione e noia.
Vivendo la coppia con continuità, può anche capitare di avere un calo nella curiosità verso il partner, nello scoprire insieme cose nuove e nel vivere insieme esperienze piacevoli fino a perdere la gioia di condividere i propri interessi.
Routine, calo della curiosità e problemi di comunicazione possono spesso essere associati anche ad una riduzione dell’attrazione e della sessualità. Oltre al naturale calo del desiderio, i problemi legati all’intimità possono essere molteplici, e spesso coinvolgono un più generale benessere all’interno della relazione.
Cosa fare per migliorare la vita di Coppia? Per una volta la risposta è semplice e piacevole: andate in Vacanza
Ecco cinque semplici consigli che potrebbero migliorare il benessere della coppia e della tua vita:
1. Rompi la routine: mandala in vacanza!
Sia a livello individuale che di coppia cambia le abitudini. Basta veramente poco: scendere al bar a fare colazione; scoprire un posto nuovo dove andare a pranzo; fare una passeggiata o andare in zone che non si conoscono può stimolare la curiosità e il confronto.
2. Scopri nuovi interessi
In vacanza si ha più tempo da poter dedicare ai propri interessi: trova gli eventi o le iniziative a cui ti farebbe piacere partecipare e confrontati con il partner. Scegliete insieme cosa fare, e ricorda che trovare un equilibrio (e un compromesso) è importante. Prova a interessarti a ciò che piace fare al tuo partner e cerca di coinvolgerlo nelle tue passioni.
3. Presta al tuo partner maggiore attenzione
Con l’abitudine, si ha l’impressione di sapere già cosa il nostro partner ci vorrà dire. Ma siamo sicuri sia sempre così? Prova a prestare attenzione a come si muove, a cosa dice, a cosa vuole comunicare. Prestare attenzione può aiutare a (ri)scoprire aspetti del partner ormai dimenticati. E se c’è qualcosa che non va, parlane con calma e con chiarezza.
4. Vivi con positività ed energia
Non dimenticare che sei in vacanza. Sii felice o almeno prova ad esserlo. La vita di coppia può causare infelicità e malumore, ma ricorda, entrambi i partner spesso, non vogliono altro che stare bene con sé stessi e con l’altro. Inizia da te. Divertiti. E cerca di coinvolgere il partner.
5. Riscopri la sessualità
La sessualità è importante. È un momento intimo che può riavvicinare molto due persone. Prova ad inventare giochi (sia dentro che fuori le lenzuola) che possano divertire e insieme stuzzicare il partner. Cerca di capire cosa il tuo partner vorrebbe e prova ad accontentarlo.
Sembra semplice, vero? Forse sembra anche “troppo” semplice, ma pensaci: cosa ti costa tentare?
Può darsi che la tua coppia viva oggi delle problematicità “fisiologiche” e attuare queste piccole strategie può essere utile per migliorare la tua condizione.
Non sempre, però, questi consigli sono sufficienti; sono tante le coppie che vivono situazioni problematiche, più o meno difficili, che hanno bisogno di una guida esterna, che permetta loro di vedere le cose in una giusta prospettiva.
Forse non lo sai, ma a volte, basta anche un singolo incontro con un professionista. Se non sei ancora andato in vacanza, e temi che questi piccoli consigli possano migliorare “poco” la situazione, allora prova ad incontrare un professionista “prima”. In vacanza avrai più tempo per ragionare da solo e con il partner.
Non sai a chi rivolgerti? Prova a dare uno sguardo al nostro sito www.onesession.it. e trova lo Psicologo più vicino a te
Psicologa e picoterapeuta in formazione. Utilizzo la terapia a seduta singola per permettere alla persone di raggiungere i propri obiettivi e massimizzare l’efficacia di ogni singolo incontro.
Ricevo a Caserta e On-line (Skype).

Relazione di coppia: un viaggio insieme
Arriva sul primo binario il treno dell’amore
Il viaggio può essere una utile metafora della relazione di coppia. Si sta avvicinando, sul binario di una stazione, la lunga teoria di vagoni del treno dell’amore. Due persone, fino ad allora individui, si stringono la mano e salgono, desiderando all’unisono di arrivare a destinazione “insieme”.
Nel cielo azzurro splende un magnifico sole (anche se fa freddo e magari è un nebbioso pomeriggio invernale). I raggi ri-scaldano il cuore, offrendo speranza e fiducia, tutto è chiaro e scintillante: sarà proprio un bel viaggio.
Ma poi, presto oppure un po’ più tardi, lo scenario cambia: arrivano la pioggia, il gelo, la nebbia, il vento. Tempeste improvvise. Schiarite. Nuove perturbazioni.
E le mani cominciano ad allontanarsi fino a smarrire il senso del cercarsi ancora. Fino a decidere di scendere dal treno e magari aspettare un nuovo treno, magari su un diverso binario, con la speranza che il cielo si mantenga terso. Con la consapevolezza di quanto le “variazioni atmosferiche”, legate alla intrinseca mutevolezza di ciò che è vivente, siano imprevedibili.
Possiamo continuare ad abbracciarci ancora, magari per sempre? E’ la domanda che, più o meno consapevolmente, ogni innamorato si pone, sullo scomodo crinale tra la spinta a trascendere sé per arrivare all’altro e la frammentarietà incerta che il nostro contesto post-moderno propone.
Bader e P.Pearson nel loro “In Quest of the Mithycal Mate” (1988) presentano un interessante accostamento tra le fasi che una relazione di coppia attraversa e lo sviluppo del bambino. Seguendo il lavoro di Margaret Mahaler, descrivono la relazione affettiva di coppia come realtà dinamica in continua evoluzione.
Attraverso i cinque stadi del ciclo evolutivo dello sviluppo psicoaffettivo individuati dalla psicoanalista ungherese: simbiosi – differenziazione – sperimentazione – riavvicinamento – interdipendenza, osserviamo lo snodarsi del treno dell’amore di coppia.
dall’Innamoramento…
Si parte con l’esperienza vulcanica dell’innamoramento. In questo stadio l’energia erotica spinge gli individui ad uscire fuori da sé e a stabilire il legame di coppia. In seguito esso potrà continuare ad esistere grazie alle trasformazioni di quella stessa energia attrattiva.
I due individui sperimentano l’unità fusionale simile alla simbiosi che il neonato vive con la propria madre, proiettando sull’altro tutto il proprio desiderio.
“L’innamoramento non è solo illusione, è anche conoscenza. Noi conosciamo il nostro io più profondo solo attraverso un altro essere umano. Lo facciamo con i genitori nell’infanzia, poi nell’amicizia, ma soprattutto nell’innamoramento. Allora si vuole sapere tutto dell’amato, fino a voler essere stati al suo fianco, averlo amato ed essere stati ricambiati da sempre” (Alberoni, 2010).
alla Crisi…
Il viaggio prosegue nel tempo e nello spazio: come nel bambino maturano competenze e abilità che gli permettono di emanciparsi dalla figura materna, nella coppia cominciano progressivamente ad emergere risorse e limiti.
Nella familiarità si smarrisce il fascino del mistero. Si nota che l’altro è diverso da come era sembrato. Le sensazioni sono mutate. La reciproca comprensione diventa più difficile fino a trasformare il dialogo in litigio.
Arriva la crisi, il delicato momento di passaggio da un vagone all’altro del treno dell’amore. Passaggio fondamentale per scongiurare l’arresto alla fase fusionale della coppia, proprio come il sano sviluppo vede il bambino separarsi dalla madre e diventare sempre più autonomo.
all’Amore…
Riavvicinandosi dopo le fasi di differenziazione e sperimentazione, la coppia ha l’occasione di trasformare il legame e generare nuove possibilità esperienziali. Perché ciò avvenga occorre che i valori e le risorse personali di entrambi i componenti siano in grado di reggere la fatica (anche dolorosa) del cambiamento, del passaggio da un certo equilibrio ad un altro.
A questo punto la relazione di coppia si è arricchita di volontà, costanza e creatività inedite nelle fasi precedenti. I due sperimentano la costanza dell’oggetto amato (Mahaler, 1986) rintracciando in se la presenza profonda dell’altro.
Cercare l’altro, voler chiarire ed esprimersi anche quando non ci si sente più come all’inizio, quando la delusione o il dolore porterebbero alla chiusura: questo è l’esercizio che trasforma un IO e un TU in un NOI.
La coppia ora è giunta all’interdipendenza, cioè alla libera decisione di condividere la propria esperienza unica e irripetibile. Ognuno diventa testimone al e per il viaggio esistenziale dell’altro.
Un percorso affascinante che porta a conoscersi, fondersi, individuarsi e separarsi, a ritrovarsi non più gli stessi dell’inizio. Infatti introiettando l’altro si giunge in una dimensione che trascende l’identità originaria.
e oltre!
Non tutti i viaggi di coppia però seguono necessariamente questo itinerario. Molti possono già dalla prima stazione, oppure un po’ più in là, decidere di smettere di investire su quella destinazione o non avere più interesse a quella compagnia o trovare il mezzo di trasporto insoddisfacente o … ogni altra possibile variante delle infinite esperienze di coppia.
Coppie che scoppiano, che si trascinano, che esauriscono la linfa vitale dell’interesse, coppie che resistono stringendo i denti, coppie che muoiono, coppie che vanno avanti trasformandosi.
Prendersi cura del proprio rapporto di coppia può essere un modo di determinarne in maniera attiva la traiettoria. Può suonare strano nella logica consumistica sempre più diffusa dell’usa e getta.
Ma considerando la coppia come una realtà vivente alla stessa stregua di piante, animali e bambini, è facile intuire come essa abbia bisogno di cura per svilupparsi, crescere ed esprimere fino in fondo ciò che è e che promette sin dal suo sorgere: un bel viaggio verso il destino.
- Se le tue strategie non sembrano bastare più a vivere in modo soddisfacente le dinamiche della tua coppia
- Se leggendo hai intuito che si può uscire dall’empasse del muro contro muro
- Se ritieni che fare un “tagliando” alla relazione di coppia sia un buon modo per garantire affidabilità e durata alla tua serenità
potrebbe esserti utile parlare con degli psicologi qualificati. Ad esempio attraverso la Terapia a Seduta Singola è possibile intervenire ed ottenere benefici in tempi brevi, ricavando il massimo anche da un singolo incontro.
Sul sito www.onesession.it. è presente un elenco di professionisti formati in Terapia a Seduta Singola che potranno aiutarti a raggiungere i risultati sperati.
Bibliografia
Alberoni, F.(2010, September 27), Innamorarsi è l’occasione per conoscersi nel profondo, Corriere della sera
Bader, E., Pearson, P. (1988). In quest of the mytical mate:a developmental approach to diagnosis and treatment in couples therapy. New York: Brunner Mazel.
Ventriglia, S., Della Valle, R. (2011). Comunicare nella coppia. Roma: Città Nuova
Mi sono laureata in Psicologia ad indirizzo Applicativo nel 1990 presso la facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ho maturato esperienza oltre che nello studio libero professionale, anche nell’ambito dei Consultori Familiari, acquisendo competenze nel sostegno psicologico, sostegno genitoriale, percorsi di educazione affettiva e sessuale.

Tradimento: cosa, come e perché
Il tradimento ieri e oggi
La società e la cultura in cui viviamo definiscono che cosa s’intende per tradimento e l’accettazione nel praticarlo. Per un lungo periodo di tempo, il tradimento è stato una prerogativa dell’uomo, poiché banalmente ne aveva l’opportunità.
L’appartenenza alla comunità era definita dal matrimonio mentre l’amore costituiva un aspetto secondario. Oggi l’amore è invece l’aspetto predominante, in quanto rispecchia la scelta consapevole di due persone.
L’uomo era considerato cacciatore e libero di agire secondo il proprio volere e per questo più facilmente infedele; la donna, seppur volente, non poteva rinunciare alla stabilità e alla sicurezza di cui godeva, o alla possibilità di rischiare la vita.
Il tradimento di è evoluto nel corso del tempo, cambiando il significato e il valore all’interno della società. Tradire, non significa solamente essere infedeli fisicamente al proprio partner, ma anche escluderlo da una parte della propria vita, o rimanere coinvolti emotivamente per una particolare situazione.
Questo a sottolineare come ogni persona ha una propria idea di tradimento, seppure quello carnale rimane il più frequente oltre che il meno accettato. Oggi, si tradisce di più e con più frequenza. Uomini e donne hanno le stesse opportunità di tradire e per le medesime ragione, fisiche o emotive che siano.
La società odierna fornisce poi una serie di strumenti che facilitano il tradimento: Internet offre numerose chat che “legalizzano” l’infedeltà, assicurando anche la privacy del partner che può agire in un ambiente sicuro; i numerosi programmi televisivi sdrammatizzano l’atto, ridefinendone le caratteristiche, spogliato degli aspetti etici e morali.
Perché si tradisce?
E perché, nonostante una coppia funzioni, si tradisce ugualmente? Le cause del tradimento sono complesse e non riconducibili a una sola motivazione. Il tradimento è un momento di crisi, che crea caos all’interno della coppia; nella maggior parte dei casi la spiegazione risiede nell’insoddisfazione del partner, nella sensazione di solitudine o nella difficoltà di una relazione che non funziona più.
Non sempre però il tradimento avviene all’interno di coppie disfunzionali, al contrario accade nelle coppie che funzionano.
Come mai?
La psicoterapeuta Perel sostiene che spesso costituisce una via di fuga verso le possibilità, gli obiettivi, i deisderi a cui abbiamo rinunciato nel corso del tempo. L’amante si trasforma nell’occasione di assecondare per un lasso di tempo più o meno breve una parte di noi abbandonata, un sogno distrutto, una strada alternativa che non abbiamo percorso. Ad ogni modo, il tradimento costituisce un campanello d’allarme per la coppia.
Come agisco o reagisco?
Cosa accade dopo il tradimento? E’meglio confessare o non dire niente?
Ad ogni azione corrisponde una reazione e il partner dovrà fare i conti con la relazione parallela. Confessare significa coinvolgere l’altro e chiedergli di prendere una decisione riguardo a un evento che probabilmente non aveva considerato; questo oltre a generare dolore, può generare confusione nella persona che, per quanto possa apprezzare la verità, non saprà che fare di fronte alla scelta di accettare o lasciare il proprio partner.
Al contrario, liberarsi del proprio peccato, può essere risolutivo; è possibile che si riappianino le disuguaglianze all’interno di una coppia, che costituisca uno spunto per una nuova comunicazione e la rinegoziazione della coppia stessa.
Non esiste, in ogni caso, un consiglio assoluto, ma è bene valutare e riflettere prima di agire e soprattutto cogliere quelli che sono i segnali che qualcosa non funziona come dovrebbe all’interno della coppia.
Talvolta è utile pensare di rivolgersi a uno psicologo professionista. Anche una singola seduta dallo psicologo può essere sufficiente per capire qual è il primo piccolo passo da compiere verso l’obiettivo. Grazie alla Terapia a Seduta Singola si possono raggiungere risultati in tempi brevi, individuare le risorse e risolvere situazioni che si pensava avessero una soluzione.
Bibliografia
Cicerone.P.M. Non per amore, ma…, Mind, mente & cervello, 159, 64-71
Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Psychometrics.
Sono una psicologa che si occupa di consulenze brevi e di TSS: il mio obiettivo è ridurre i tempi della terapia e massimizzare l’efficacia della seduta, offrendo un sostegno focalizzato e concreto per affrontare sia le piccole che le grandi difficoltà della vita

Avete intenzione di creare una famiglia allargata? Come comportarvi con i vostri figli?
Ti sei separata da molto tempo ma ormai con i tuoi figli sei riuscita a ritrovare il giusto equilibrio nonostante inizialmente sia stata molto dura.
Uomini? Forse fino qualche tempo fa proprio non ci pensavi a un’altra relazione ma senza aspettartelo, ora ti sei innamorata di nuovo e per di più di un uomo separato e con un figlio. Vi amate, state bene e magari vorreste andar a vivere insieme.
Solo una cosa vi preoccupa, come comportarvi con i vostri figli? Come potrebbero prenderla?
Tranquilli, le famiglie che dopo una separazione si riuniscono dando vita a famiglie allargate sono sempre di più oggi e se possono rappresentare una risorsa per i vostri figli dipende solo da voi genitori.
Per funzionare bene è necessario che sia te che il tuo partner vi comportiate in modo equilibrato, garantendo ai vostri figli stabilità sia a livello emotivo che a livello pratico. I bambini hanno bisogno di punti di riferimento e di equilibrio, per questo è necessario che nella costruzione di una famiglia allargata, si proceda per gradi, per dargli modo di abituarsi al cambiamento e per creare così un nuovo equilibrio.
Sicuramente, una delle prime cose che dovrete fare, è preparare i vostri figli all’arrivo del nuovo partner, dialogando con loro e spiegandogli la situazione in modo chiaro. La creazione di una famiglia allargata, è un momento particolarmente delicato per loro, dovendo dare un nuovo significato al ruolo della nuova figura che entra a far parte della famiglia.
Potrebbe accadere che i vostri figli non siano ancora pronti ad accettare una nuova persona in casa e in questo caso meglio non forzarli. Bisogna aspettare che elaborino la separazione, che accettino il fatto che il loro papà non vive più con loro e capiscano nello stesso tempo che nonostante ciò, i loro genitori “rimangono i loro genitori“.
E’ quindi essenziale che, la relazione tra i tuoi figli e il nuovo partner si costruisca gradualmente, giorno dopo giorno. Il tuo nuovo partner non è necessario che faccia gesti eclatanti per farsi accettare, dovrebbe semplicemente essere se stesso e mostrarsi per quel che è.
Potrebbe capitare che tra i tuoi figli e il tuo nuovo partner non ci sia subito affiatamento e questo potrebbe dipendere da diversi motivi: per incompatibilità caratteriali; perché i vostri figli potrebbero aver paura di ferire l’altro genitore accettando un’altra persona in casa o ancora perchè potrebbero aver paura di soffrire per un’altra eventuale separazione e quindi preferiscono evitarla. Oppure potrebbe capitare il contrario, e cioè che tra loro ci sia affiatamento fin da subito.
Un’altra cosa che dovreste tenere in considerazione per il benessere dei vostri figli, nel caso in cui anche il vostro nuovo compagno ne avesse, è di non imporre immediatamente che si conoscano.
Fate un passo alla volta, valutate se la relazione è stabile, date ai vostri figli il tempo di accettare il nuovo partner e poi successivamente potrete fargli conoscere i suoi figli.
Nonostante abbiate accettato ed elaborato la separazione e ora siete pronti per una nuova relazione non dimenticatevi che prima di tutto siete dei genitori, e come tali dovete pensare che i vostri figli hanno bisogno di voi, hanno bisogno di punti di riferimento che gli possano spiegare come e perché la situazione familiare sta cambiando, altrimenti potrebbero rischiare di crescere nella confusione.
Per questo motivo è importante che gli spiegate cosa succede e che li aiutate ad elaborare quello che stanno vivendo. Se però pensate di avere bisogno di aiuto, non vergognatevi, non sarete dei cattivi genitori per questo. Rivolgetevi ad un terapeuta che possa aiutarvi a gestire questa situazione.
Non servono terapie interminabili, in molti casi si è osservato che anche dopo una singola seduta di terapia, è possibile ottenere degli ottimi risultati. Non aspettare ancora per contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Avete deciso di separarvi e la cosa che più vi preoccupa di più sono i vostri figli? Eccovi 5 regole per farli crescere sereni
Avete cercato di recuperare la situazione in tutti i modi, di resistere il più possibile ma avete capito che l’unica soluzione è separarvi?
Avete riflettuto tanto e compreso di non poter fare diversamente, ma ora il senso di colpa per i vostri figli vi tormenta?
Pensate che per colpa vostra non potranno più crescere tranquilli e sereni?
Credetemi, non è detto che i figli di genitori separati debbano essere per forza sofferenti, la separazione se ben gestita, nonostante sia un momento doloroso rende comunque possibile crescere un bambino felice e sereno.
D’altronde la felicità e l’infelicità sia vostra che loro dipende fondamentalmente dai rapporti e dalle condizioni di vita che stabilirete dopo la separazione. I vostri bambini si riprenderanno facilmente da questo evento e supereranno senza troppe difficoltà il dispiacere e il disagio legati alla situazione se anche voi saprete recuperare velocemente la vostra serenità.
Se dopo la separazione saprete concentrarvi sul vostro compito di genitori e quindi fornire ai vostri figli stabilità, amore, disciplina, sensibilità e tutto ciò di cui hanno bisogno, loro riusciranno ad essere emotivamente stabili senza troppe complicanze.
Però, perché i vostri figli non subiscano traumi e possano crescere sereni, è essenziale che voi teniate conto di alcune regole:
- La prima regola che dovete tenere a mente è di non coinvolgere i vostri figli nei conflitti che riguardano solo voi. Loro non sapendo realmente come stanno le cose, potrebbero sentirsi in colpa o la causa dei vostri litigi.
- Siete indecisi, confusi se è giusto separarvi oppure no? Benissimo!
Riflettete pure, meglio non prendere decisioni affrettate. Certo se l’indecisione è di restare insieme “per il bene dei vostri figli”, come sostengono alcuni genitori, sappiate che a loro in realtà fa malissimo. Se ci sono delle tensioni, i figli sono i primi a percepirle. - Avete deciso di separarvi ma ora come dirlo ai vostri figli?
Parlate con loro a decisione presa e ad animi tranquilli. Non aspettate troppo per farlo e mi raccomando non teneteli allo scuro. Siate chiari sui vostri rapporti e non date adito a inutili speranze. Affrontate il discorso tutti insieme, in modo tranquillo, lasciate da parte i sentimenti negativi che provate reciprocamente e cercate di trasmettergli solo sicurezza e fiducia, senza svalutare o sminuire il vostro coniuge davanti a loro. - I vostri bambini, per stare bene, hanno bisogno di ritrovare il prima possibile una stabilità, per questo dovete concentrarvi sulla costruzione di una nuova routine utile a ristrutturare sia la vostra nuova vita di genitori che la loro.
- Informate della vostra separazione gli insegnanti a scuola, gli allenatori sportivi o comunque gli adulti delle attività che frequentano. Se sono già a conoscenza della vostra situazione, è probabile che vostro figlio si confidi volentieri con qualcuno di loro proprio perché esterno all’ambiente familiare. Oppure, potrebbe capitare che a scuola o durante l’attività sportiva vostro figlio potrebbe manifestare un disagio che a casa reprime, in tal caso, se gli adulti sono già a conoscenza della situazione, sapranno come contenerli.
Vi siete separati, vivete in case diverse ma nonostante ciò non dovete mai dimenticarvi che rimanete comunque genitori e dovete comportarvi come tali.
I vostri figli devono sentire che vi occupate di loro e possono contare sulla presenza di entrambi anche se non vivete più sotto lo stesso tetto.
Essere presenti e buoni genitori anche a distanza è possibile!
Se però siete preoccupati di non riuscire a saper gestire in modo corretto la separazione e le sue conseguenze, se vi accorgete di non riuscire a mettere in pratica le regole appena riportate, allora provate ad affidarvi ad un terapeuta esperto in materia.
Si è osservato che anche dopo una singola seduta di terapia potete ottenere degli ottimi risultati. Non aspettare a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Problemi sessuali nella vostra coppia? Non aspettate che peggiorino
All’inizio della vostra storia c’era un grande slancio, cercavate sempre il modo di vedervi e stare insieme, l’altro vi sembrava perfetto, attraente, vi desideravate intensamente e in qualsiasi momento. Ogni occasione era quella giusta per fare del buon sesso: a casa, in macchina, in albergo.
La vostra storia poi è andata avanti, è diventata più solida, ora vivete insieme e forse chissà avete anche dei figli. Siete innamorati, il sentimento che provate verso il vostro partner vi sembra immutato eppure il sesso è cambiato tantissimo o meglio non c’è quasi più.
Prima era molto frequente, anche più volte al giorno se era possibile, poi andando avanti la frequenza è cominciata a diminuire sempre di più. Avrete pensato che tutto ciò era normale, tra gli impegni, le faccende di casa, il lavoro e magari anche i figli, le occasioni per stare da soli diminuiscono e il tempo per il sesso è plausibile che sia diventato sempre di meno.
E già, purtroppo spesso si pensa che sia del tutto normale ma non è così!
La mancanza di sesso e quindi del desiderio sessuale, all’interno della relazione di coppia è un problema serio che potrebbe addirittura portare alla rottura della relazione stessa.
Pensandoci bene, vi state rendendo conto che forse non avete quasi più rapporti? Che spesso passano interi mesi dove vi limitate solo a qualche bacio e al massimo a qualche coccola affettuosa?
E il sesso dove sta!
Forse i rapporti sessuali che avete in un anno si possono contare sulle dita delle due mani e chissà magari avanzano pure quelle?
Certo, l’importanza data al sesso e come si mantiene l’impulso sessuale negli anni dipende da coppia a coppia. Anche la stessa importanza che gli viene data può cambiare nel tempo, si trasforma e cambia anche il modo di praticarlo, così come cambiano altri aspetti della relazione stessa.
Sarebbe comunque meglio non sottovalutare il modo in cui cambia il sesso con il passare del tempo perché da ciò si può capire anche com’è davvero il vostro rapporto di coppia. Viceversa, se la vostra comunicazione o la condivisione del tempo che passate insieme sono cambiate profondamente, probabilmente vedrete la stessa cosa anche nella vita sessuale.
Ma cosa fare allora se si hanno problemi di natura sessuale?
Solitamente si tenta di nascondere l’argomento, per imbarazzo o vergogna si tende a non parlarne, ma si sa, la mancanza di comunicazione non può che peggiorare la situazione. Eccovi allora tre suggerimenti per cominciare a camminare verso la soluzione.
Una dei primi consigli che posso darvi è quello di accettare il fatto di avere un problema, se entrambi lo riconoscete sarete sulla strada giusta per iniziare a trovare una soluzione.
Mettete da parte le scuse, i silenzi, la vergogna e l’imbarazzo e cercate di parlarne. Essere sinceri parlandone è sicuramente il passo più importante da mettere in atto.
Parlatene ma evitando di ingigantire il problema o esasperandolo facendolo diventare più grande e grave del dovuto. Magari è semplicemente legato ad una fase transitoria della vostra vita, quindi affrontate il “problema” dandogli il giusto peso.
Provate a seguire questi tre semplici consigli ma se non riuscite a gestire il problema da soli o a trovare una soluzione adeguata, allora provate a rivolgervi ad un terapeuta. Vedrete che in breve tempo potrete risolvere la questione e raggiungere risultati inaspettati migliorando la qualità del vostro rapporto di coppia.
In molti casi si è osservato che si possono ottenere degli ottimi risultati anche dopo una singola seduta di terapia. Non aspettare ancora per contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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I primi 3 passi per uscire da una relazione tossica
Ti senti spesso triste e in ansia?
Ormai senza quasi accorgertene dai sempre precedenza alle esigenze e i bisogni del tuo partner trascurando i tuoi?
Per evitare discussioni con lui scendi di continuo a compromessi senza imporre mai le tue volontà?
Se non ti senti serena e libera di esprimerti in modo naturale, se ti senti insicura e sola, se ti accorgi di essere in una relazione in cui hai paura di essere te stessa, allora credo proprio che non sia una relazione propriamente sana.
In una relazione accade spesso che ci siano incomprensioni, momenti o comunque dinamiche con il proprio partner che non ci rendono molto appagate e felici, ma questo è normale se gli episodi avvengono sporadicamente o se capita in periodi particolari, magari periodi in cui ci sono dei cambiamenti. D’altronde si sa, non esiste una relazione totalmente perfetta.
Certo! Il discorso è diverso se la tua tristezza, il tuo sentirti insicura, infelice, la tua frustrazione rispetto quelli che sono i tuoi desideri e bisogni sempre trascurati e tutti gli stati d’animo negativi che ne derivano, rappresentano la quotidianità o quasi. In tal caso parliamo di veri e propri campanelli d’allarme di una relazione tossica che sarebbe meglio cercassi di risolvere. Ma se hai già provato a farlo senza alcun risultato, allora sarebbe meglio chiuderla prima che peggiori.
Meglio che eviti di ritrovarti in situazioni pericolose da cui uscire diventa sempre più difficile e doloroso, non credi? Rifletti sui motivi che ti spingono a continuare questa storia d’amore che non ti rende più felice.
Forse la paura della solitudine o la voglia di condivisione ti spingono ad accettare questa relazione anche se ti rende la vita impossibile e infelice.
Tranquilla, non sentirti sbagliata, può succedere che il bisogno di ricevere amore e attenzioni possa averti fatto scambiare una relazione difficile e malata come l’unica via per essere felice. Ma credimi, puoi essere felice anche senza avere una relazione!
L’amore deve portare serenità e benessere non dolore e sofferenza!
Non devi aver paura di rimanere sola. Impara a volerti bene e darti il valore che meriti, solo in questo modo riuscirai ad essere felice e a vivere una storia d’amore serena. Nel momento in cui imparerai a dedicarti con amore a te stessa, vedrai che attirerai le relazioni e gli uomini che meriti. Se ci pensi, come potresti amare qualcuno se per prima non ami te stessa?
Ma vediamo, come puoi fare per uscire da questa relazione tossica, da questo rapporto malato che forse sarebbe opportuno interrompere il prima possibile? Eccoti di seguito i primi 3 passi da fare:
- Prima di tutto devi riuscire ad ammettere che la relazione che stai vivendo è una relazione disfunzionale che ti rende insicura e infelice. Per questo sarebbe opportuno seguire una psicoterapia che ti permetta anche di comprendere le possibili motivazioni che ti hanno portato a continuare a vivere una relazione divenuta tossica.
- Osserva attentamente la situazione e comincia a riflettere su come poterla risolvere, sul “piano d’azione” da mettere in atto, ai passaggi necessari che dovrai affrontare per chiuderla. Considera quindi tutte le possibili difficoltà che ti si potranno presentare una volta che avrai deciso di chiudere definitivamente la relazione, e come affrontarle. Soprattutto se nella vostra relazione è presente violenza fisica. Devi cercare di prevedere ogni cosa non solo per la tua sicurezza, ma anche per quella dei tuoi eventuali figli.
- Passa all’azione mettendo in pratica tutto quello che hai pianificato precedentemente. Nelle relazioni sentimentali sane è opportuno comunicare di persona la decisione di chiudere la relazione, mentre in quelle tossiche, a volte è preferibile andarsene quando il partner è assente per evitare violenza e scenate pericolose o comunque utilizzare altre vie come il telefono, l’email o altro ancora.
Senti di farcela? Lo so, immagino non sia facile, ma posso garantirti che puoi uscire da questa difficile situazione. Se ti senti troppo fragile e senti di non potercela fare da sola, affidati a un terapeuta che sostenendoti ti indicherà la strada da seguire per uscire da questa relazione tossica.
Pensa, è stato dimostrato che, già dopo una Singola Seduta puoi ottenere dei risultati inaspettati. Cosa aspetti quindi a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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5 consigli per superare una storia finita da poco
Quando una storia finisce, la vita non c’è dubbio cambia, ma la direzione del cambiamento sai da chi dipende? Non vorrei sbagliarmi ma sono sicura dipenda da te! E per far questo è necessario che tu ti metta al primo posto. Ovvio, questo certamente non significa trascurare affetti e doveri, ma magari semplicemente imparare a gestirli in modo diverso.
Quando ci si lascia, in una prima fase è inevitabile e anche giusto soffrire e stare male poiché ciò è necessario per elaborare e accettare l’evento, ma dopo questo primo momento diventa altrettanto essenziale che tu ti rimetta in carreggiata.
Le strade a volte si dividono, le vite cambiano, la quotidianità si trasforma completamente ed è giusto che venga ricostruita partendo da zero, facendo ordine nel caos in cui quasi sicuramente ti senti.
Arriva un momento in cui dovrai essere meno severa con te stessa, in cui dovrai imparare a perdonarti qualche eccesso e a non rimproverarti per eventuali colpi di testa o decisioni impulsive. È il tuo tempo di rivoluzione e di cambiamento, accettalo senza troppi rimorsi e sensi di colpa, non ti faranno che male e certamente non cambieranno le cose al meglio… anzi!
Hai provato quindi a fermarti un attimo e fare mente locale per cercare di capire quali sono le cose che ti potrebbero aiutare a stare meglio in questo momento? Probabilmente si, ma forse fermandoti ti sei accorta che ora non riesci proprio a fare ordine nella tua testa e nella tua vita e quindi a capire cosa ti farebbe bene.
Mi rendo conto e lo capisco benissimo, per questo motivo ho pensato che magari in questo momento di disordine, i 5 consigli che ti ho riportato qui di seguito, possono esserti utili per fare un po’ di chiarezza in questo momento di transito e perché no, magariinvogliarti a ripartire per quella che sarà la tua nuova vita.
1) Per cominciare a ricostruire la tua vita inizia a riarredare la tua casa
Probabilmente quando vi siete lasciati, condividevate una casa e anche se non era così sarà inevitabile vedere ovunque ricordi della vostra storia passata. E allora perché farsi del male? Inizia il tuo cambiamento cambiando casa se ti è possibile o semplicemente sistemandola come ti piace di più.
Non serve spenderci chissà quanti soldi o cambiare tutti i mobili, magari basta spostarli o perché no vedere se puoi dipingerli o trasformarli un po’, magari ti potrebbe divertire. Puoi riverniciare le pareti di un altro colore, cambiare qualche quadro alle pareti, inserire un tocco di colore diverso e andare a spulciare nei mercatini qualcosa che possa personalizzare il più possibile la tua casa.
2) Ridisegnati
Quante volte avrai sentito questa frase: “Quando una donna cambia taglio vuol dire che c’è un cambiamento nella sua vita”. Ebbene si, i capelli nei periodi di cambiamento rappresentano quello che si sta vivendo, e quando si decide di cambiare, di dare un taglio al vecchio, è opportuno rivoluzionare il proprio stile.
Che ne dici di farti quel taglio e quel colore di capelli che ti piace tanto, che hai visto indossato da quella o questa attrice, ma che hai sempre pensato non possa stare bene a te? Fatti qualcosa che non avresti mai pensato di fare veramente, così che guardarti allo specchio diventi una sorpresa, un nuovo piacere, ovvio, non significa che tu debba farlo senza criterio. Per questo magari potresti farti consigliare da un parrucchiere come modificare il taglio così da renderlo più armonioso possibile con il tuo viso.
3) Riallaccia vecchie amicizie
Spesso quando ci si fidanza, alcune donne, tendono a isolarsi un po’, dimenticandosi o trascurando le amicizie, per stare solo con lui. Ok, può anche andar bene nella prima fase, dato che la coppia ha necessità di conoscersi il più possibile per creare un legame più stabile. Ma andando avanti nel rapporto sarebbe meglio ritrovare un equilibrio tra il tempo dedicato al tuo partner e quello per le tue amicizie.
Quindi se anche tu sei sparita dalla circolazione chiudendoti un pò troppo nella tua relazione, smetti di esitare e chiama le “vecchie” amicizie. E’ vero, non è carino farsi vive dopo tanto tempo ma se le tue amicizie sono valide ti perdoneranno, ma che ti sia di lezione per la prossima volta. E nel caso non siano disposte a perdonarti vedrai che il consiglio successivo potrà aiutarti a fartene delle nuove, e chissà magari migliori.
4) Inizia uno sport o coltiva un nuovo hobby
Non fai sport? Sei più da divano? Non c’è problema, hai due scelte: puoi rimanere in casa a piangere sul tuo tanto amato divano e magari davanti una travolgente storia d’amore oppure puoi segnarti a qualche sport. Lo sai che praticare sport oltre che al tuo corpo fa bene anche alla tua mente e al tuo animo? Ti permette di produrre endorfine che ti faranno sentire più positiva, ti aiuta a sentirti più bella, aumenta la tua autostima, ti fa sentire più sicura e determinata, insomma ti rende più forte.
Già pratichi sport? Non c’è problema. In questo caso puoi iniziarne uno nuovo o iniziare qualche altra attività o ancora coltivare un nuovo hobby che ti incuriosisce da tempo ma non hai mai avuto voglia o tempo per concretizzarlo. Ora problemi di tempo non ne hai, quindi niente scuse! Anche io in passato ho praticato molti sport e iniziato a coltivare tanti hobby, ora alcuni li conservo altri rappresentano delle belle esperienze. Prova anche tu, l’importante è che scegli qualcosa che ti faccia tirare fuori il tuo malessere, che ti faccia sfogare e stare bene facendoti sentire veramente viva.
5) Organizza un viaggio
Allora che ne dici? Ti ci vuole tanto per preparare la valigia? Il mondo è grande e ci sono tanti posti da vedere. Le ferie si avvicinano, quindi, che ne dici di organizzare un bel viaggio? Puoi partire con qualche amica o da sola se non trovi nessuno, anche se in tal caso io ti consiglierei un bel viaggio organizzato da qualche agenzia e magari con persone della tua età e ovviamente un itinerario che va incontro alle tue esigenze. Deve essere una vacanza non un martirio!
Probabilmente all’inizio ti sentirai un po’ in dubbio, ma vedrai che non appena troverai la meta e il gruppo che far per te, anche semplicemente pagare e prenotare il tuo posto, ti renderà felice e soddisfatta di averlo fatto. Mi raccomando! Tristezza, dolore e timori lasciali a casa.
Se ti accorgi di non riuscire a mettere in pratica questi consigli o nonostante l’hai fatto stai ancora molto male e non riesci ad accettare la fine della vostra storia, prova ad affidarti ad un terapeuta che può consigliarti cos’altro è più opportuno fare per la tua situazione. Si è osservato che, anche dopo una singola seduta di terapia, avrai la capacità di vedere nuove prospettive su cuitracciare la tua nuova vita.
Non aspettare a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Esiste un solo vero motivo per cui una coppia può scoppiare!
Stavate benissimo insieme, condividevate tante passioni e interessi, vi piaceva parlare, confrontarvi e soprattutto ridere insieme. Il vostro amore era incredibile e carico di energia positiva. La forte complicità e l’enorme attrazione sessuale che c’era tra voi sembrava potesse tenervi uniti per sempre.
Era tutto bellissimo… e poi “boom”, la coppia sembra essere scoppiata!
Tra voi è cominciata ad esserci distanza emotiva, l’attrazione sessuale è svanita e avete cominciato a parlare sempre meno.
Senza accorgervene, o forse si, ma è stato quasi più facile far finte di niente, l’amore che c’era tra voi è finito. La vostra relazione forse è finita senza che nessuno dei due abbia veramente capito il perché o riuscisse a darne una spiegazione, sembra quasi sia finita in maniera misteriosa!
Forse pensando al titolo dell’articolo, ti starai chiedendo quale sia l’unico vero motivo per cui una relazione possa finire, dato che a te ne frullano tanti di possibili motivi nella testa, e nonostante ciò, ancora non hai individuato quello che ha portato alla fine della vostra relazione.
Be, hai perfettamente ragione!
Non esiste infatti un solo ed unico motivo per cui una relazione possa finire, anzi, a dire il vero le cause che portano una coppia a scoppiare sono molte, è a volte riconoscerle diventa impossibile proprio perché entrano a far parte della nostra routine quotidiana e le notiamo soltanto quando ormai è troppo tardi.
Se non hai ancora ben capito, le cause che possono aver portato alla fine della vostra storia, vediamo se posso aiutarti indicandotene qualcuna:
- la simbiosi. Nelle coppie simbiotiche vi sono profondi problemi di identità che tentano di essere colmati in un rapporto totalizzante che però, nel tempo, porta all’impossibilità di coltivare i propri interessi e la propria individualità, portando quindi ad essere infelici;
- la gelosia morbosa e pressante, che finisce per allontanare il partner in quanto viene a mancargli la propria libertà;
- l’incapacità di affrontare le discussioni, un aspetto delicato in una relazione, proprio per questo, se non ci si lavora sopra, senza quasi accorgersene ci si ritrova a non comprendersi più e quindi ad allontanarsi;
- l’infedeltà e il tradimento che portano a cercare una “soluzione” all’esterno della coppia;
- la mancanza di una progettualità condivisa dalla coppia. Non aver pensato a qualcosa da poter realizzare insieme, non aiuta a superare i momenti di maggior difficoltà. Infatti se i progetti comuni non ci sono, non ci sarà neanche il collante necessario a mantenere la coppia unita nei momenti critici;
- la presenza cronica di una situazione economica instabile;
- gli scontri e le continue discussioni prolungate nel tempo, se non hanno mai una fine, logorano la coppia determinandone la rottura;
- la poca intesa con la famiglia e con gli amici del partner, rappresenta un altro elemento per una possibile crisi nella coppia;
- la mancanza di comunicazione e ascolto in una coppia, crea dei muri e questi separano sempre di più;
- la mancanza di empatia, l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro per capire cosa prova nelle situazioni in cui ci chiede aiuto;
- una serie di aspettative irreali dei due partner, che non appena si incontrano e scontrano con la realtà, portano alla fine della storia.
Non so se sei riuscito a riconoscere cosa possa aver portato alla fine della vostra relazione d’amore, ma al di là di questo, come stai?
Senti di aver superato la fine della vostra storia o stai ancora provando ad uscirne?
Lo so, immagino non sia facile, ma posso garantirti che puoi uscire da questa situazione e superare la separazione affidandoti a un terapeuta che ti sosterrà e indicherà come elaborare la fine della relazione.
Pensa, è stato dimostrato che, già dopo una Singola Seduta puoi ottenere dei risultati inaspettati. Quindi cosa aspetti a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Non sei ancora convinta se hai a che fare con un narcisista? Scoprilo con questi suggerimenti!
Seducente, gentile, ti elogiava di continuo, esaltava le tue qualità e sembrava non vedere mai in te i difetti, ti faceva sentire una vera principessa, una donna perfetta. Era terribilmente coinvolgente, si mostrava ai tuoi occhi sempre cordiale e galante.
Appariva molto sicuro di sè e con un forte senso dell’umorismo, si, ti faceva proprio ridere!
Era molto attento a come si presentava, vestiti e look sempre alla moda, non si faceva mai vedere trascurato e diceva di farlo perché teneva a te. In qualsiasi nuova situazione sociale vi trovavate, lui riusciva a stare subito a suo agio e a catalizzare l’attenzione di tutti.
Quasi non ti sembrava vero, forse avevi finalmente trovato l’uomo perfetto!
Ma dopo questa fase iniziale, qualcosa è cominciato a cambiare, la vostra relazione non riusciva a decollare, non riusciva mai ad essere stabile e continua, dipendeva sempre dai suoi continui sbalzi di umore.
Nei tuoi confronti aveva manifestazioni di affetto sporadiche e un po’ esagerate, a cui poi faceva seguire distacchi immotivati, silenzi e fughe improvvise, e ovviamente anche il tuo umore ha cominciato a cambiare e dipendere da queste sue fasi.
Finché, forse avrai avuto la sensazione di essere un pò manipolata!
Gli hai espresso qualche tuo dubbio sulla vostra relazione e che secondo te c’era qualcosa che non funzionava nel vostro rapporto, e improvvisamente, dalle lusinghe che era solito farti, ha cominciato a ferirti facendo leva sul senso di colpa, sulle tue insicurezze e le tue fragilità con il solo obiettivo di screditarti e farti sentire inferiore a lui.
Ha cominciato a esprimere critiche nei tuoi confronti, minando la tua sicurezza e facendoti sentire debole e non all’altezza.
Senza accorgertene, ti ha fatto entrare nel suo gioco di manipolazione affettiva, ma che potevi saperne?
Non potevi giustamente pensare di essere inciampata in un Narcisista, che con il suo modo di fare, cercava solo di farti cadere ai suoi piedi, per poter alimentare il suo bisogno patologico di conferme e attenzioni.
Non sei ancora completamente convinta di avere a che fare con un narcisista?
Ti riporto allora qui di seguito, alcune caratteristiche che ho raggruppato insieme per crearti una specie di identikit del classico narcisista, così da poterti aiutare ulteriormente a riconoscerlo.
Oltre all’eccessiva gentilezza che caratterizza un pò tutti gli uomini manipolatori, messa in atto nella fase iniziale, alcune caratteristiche del narcisista che invece cominciano ad emergere in una seconda fase, cioè quando già ti ha conquistato e che possono metterti in allarme sono:
- la tendenza ad essere estremamente critico verso gli altri; – è molto critico anche nei tuoi confronti minando la tua sicurezza e facendoti sentire debole e mai all’altezza;
- non mostra empatia;
- mostra un senso di sé grandioso;
- desidera essere continuamente ammirato;
- ti manipola facendo leva sul senso di colpa, uno dei modi preferiti del narcisista per rendere l’altro dipendente da lui e addossargli la responsabilità di qualsiasi cosa;
- è lunatico, negativo e dall’umore altalenante;
- ha la presunzione di farti continue richieste come se tutto gli sia dovuto e ti convince dicendoti che sei la persona ideale di cui ha bisogno;
- non prova senso di colpa, ma solo senso di vergogna, poiché per lui conta molto l’apparenza;
- è incapace di accettare le critiche;
- non ama essere contraddetto ed è molto vendicativo;
- non regge il confronto frontale, a cui infatti reagisce con grande aggressività;
- flirta di continuo e non chiude mai veramente con le sue ex proprio per la sua insicurezza cronica e il conseguente bisogno di avere conferme.
Se riconosci nel tuo partner queste caratteristiche, tutto sommato sei stata fortunata!
Si, perché queste situazioni di violenza psicologica che hai subito, spesso sono seguite da atteggiamenti aggressivi che in alcuni casi possono portare a una vera e propria violenza fisica.
Per questo motivo è bene riconoscere per tempo chi hai vicino, per evitare le spiacevoli conseguenze che spesso accompagnano una relazione malata.
Smetti di sentirti in colpa e inadeguata, concentrati solo su te stessa e il tuo benessere, e se pensi che sola non puoi farcela, non esitare a rivolgerti ad un terapeuta.
Lascia che lui ti aiuti ad allontanare il narcisista che hai vicino, insegnandoti come prendere consapevolezza di te stessa, come darti valore e pretendere un amore sano senza dover sottostare a giochi psicologici che mettono a dura prova la tua salute fisica e psichica.
Ricerche hanno dimostrato che, spesso, anche con una singola seduta di terapia, puoi ottenere ottimi risultati. Quindi cosa aspetti per iniziare a volerti più bene?
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