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Tags Archives: rabbia

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La Terapia a Seduta Singola per gestire la rabbia

“Ho visto tutto rosso/nero dalla rabbia”
“Ho perso il lume della ragione e sono andato su tutte le furie.”
“Mi ribolliva il sangue dalla rabbia.”
“Andare in escandescenze.”

Questi sono modi di dire che tutti conosciamo e spesso sentiamo dire quando, di solito a posteriori, viene raccontato il momento in cui si perde il controllo e si va in collera.

La rabbia viene comunemente considerata come una emozione negativa e spesso, fin dall’infanzia viene rimandato ai bambini che non è lecito esternalizzarla. In realtà tutti hanno provato almeno una volta cosa vuol dire alterarsi e provare ira, è un’esperienza umana naturale che a volte ha delle valide ragioni: subire un torto o sentirsi feriti da qualcuno. Altre volte a farci arrabbiare è una situazione stressante o frustrante, un imprevisto o qualcosa che ci aspettavamo andasse in un certo modo e che poi è disatteso.

Alcune persone sperimentano raramente quest’emozione prorompente, altri si sentono arrabbiati per la maggior parte del tempo. Ciò che rende problematica la rabbia è quando diventa incontrollabile e può portare a rovinare i rapporti con gli altri o a comportamenti dannosi per sé o per chi la subisce.

Infatti, avere a che fare con persone in collera non piace a nessuno e anche per questo motivo la rabbia rappresenta una delle problematiche per cui le persone si rivolgono allo psicologo.

Cos’è la rabbia

La rabbia è un’emozione basilare come la paura, la tristezza e la gioia e come tutte le altre emozioni ha una sua utilità e funzione. Come la paura, la rabbia comporta una attivazione fisiologica che prepara il corpo a reagire: aumento del battito cardiaco, della pressione del sangue e rilascio di ormoni come adrenalina e cortisolo. Questa attivazione permette infatti di reagire prontamente a situazioni che percepiamo come frustranti, come assistere a un’ingiustizia o sentirci attaccati, sminuiti o non considerati. In questi casi la rabbia, se ben canalizzata, può essere uno stimolo a ribellarsi o a difendere i propri bisogni.

Ci sono però casi in cui la rabbia se mal espressa può essere disfunzionale, perché può potenzialmente sfociare in violenza o sfoghi di aggressività verso gli altri o verso se stessi.

Nel nostro immaginario le persone arrabbiate esternano la loro rabbia urlando o esprimendo aggressività ma anche l’eccesso di controllo può essere motivo di malessere. La rabbia repressa infatti può portare conseguenze anche psicosomatiche importanti.

Quando rivolgersi a uno psicologo

Sebbene si tratti di un’emozione universale, alcune persone trovano difficoltoso gestire la rabbia o esprimerla in modo costruttivo. A volte ci si accorge di questo quando ci rendiamo conto che le nostre relazioni si stanno deteriorando per colpa delle nostre manifestazioni di collera.
O quando sentiamo che pur controllandola siamo come una pentola a pressione che prima o poi esploderà. Anche i comportamenti autolesionisti possono rappresentare un campanello di allarme.

Stando a quanto detto, i nostri tentativi di controllo sono spesso disfunzionali e sappiamo bene quanto sia inutile sentirsi dire “calmati!” durante gli scatti d’ira.

E’ molto comune credere che bisogna sfogare fisicamente questa emozione prorompente (ad esempio spaccando qualcosa o prendendo a pugni un oggetto).
Oppure ignorarla del tutto fingendo autocontrollo ma se nel breve periodo possiamo sentire un lieve sollievo, a lungo andare non abbiamo risolto affatto il problema.

Allora cosa fare?

Attraverso la terapia a seduta singola è possibile trovare delle utili strategie per gestire la rabbia. Questo metodo infatti si presta alla risoluzione di questo problema che affligge molti.
Infatti, attraverso un’analisi di come il problema si esprime concretamente per te, il terapeuta può aiutarti a individuare delle strategie specifiche costruite ad hoc per te.
Mettendo in luce le situazioni che potenzialmente possono scatenare la rabbia diventerai più consapevole di quali possono essere i campanelli di allarme che ti possono portare a sfoghi eccessivi.
Il suo obiettivo sarà anche quello di riconoscere ed evidenziare le tue personali capacità.
Grazie ai tuoi punti di forza potrai affrontare con maggior empowerment le situazioni frustranti che non sempre possiamo prevedere o controllare.
In tal senso si andrà ad individuare quali sono le eccezioni che si sono verificate o si verificano alla manifestazione di rabbia eccessiva.
Sulla base di queste è possibile ravvisare le tue personali risorse da mettere in campo una volta usciti dalla stanza dello psicologo.

Se senti il bisogno di un aiuto professionale, gli psicologi di OneSession.it ti offrono la possibilità di prenotare un primo colloquio gratuito. Per prenotare il tuo incontro, puoi inviare una e-mail a info@onesession.it oppure compilare il form (clicca qui)

Riferimenti bibliografici

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Editore Firenze. Flanigan P.K. (2023) Strategic ways to control your anger. https://www.agegracefullyamerica.com/strategic-ways-to-control-your-anger/ [consultato in data 30/11/2023]

Novaco & Di Giuseppe (2011) Strategies for controlling your anger: Keeping anger in check https://www.apa.org/topics/anger/strategies-controlling [consultato in data 30/11/2023]

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Gestire la rabbia con la Terapia a Seduta Singola

Quali difficoltà possono insorgere se non si riesce a gestire la rabbia? In che modo la Terapia a Seduta Singola può venirci in aiuto? Lo scopriamo in questo articolo.

Definizione di rabbia e sue principali caratteristiche

La rabbia fa parte delle emozioni di base primarie (reazione affettive innate) ed è un’emozione universale e primordiale. A provare rabbia sono tutti gli esseri umani senza distinzione di età, di area geografica, di sesso.

Nella classificazione di Friesen ed Ekman la rabbia fa parte dell’elenco delle emozioni primarie: paura, rabbia, gioia, tristezza, disgusto e sorpresa.

Lo stesso nella classificazione di Plutchik dove le emozioni primarie sono: paura, rabbia, tristezza, gioia, disgusto, sorpresa, attesa, approvazione.

La rabbia ha come funzione adattiva quella di difendersi, di sopravvivere nell’ambiente. Essa aiuta l’individuo a mettere dei confini, ad affermarsi, è inoltre spinta all’attacco.

La rabbia come tutte le altre emozioni citate sopra non ha una connotazione negativa, è foriera anche essa di un messaggio che deve essere ascoltato e vissuto nella piena consapevolezza.

Nella vita di tutti i giorni rispondiamo con rabbia per esempio, di fronte ad un torto subito.

In alcuni casi la rabbia può essere espressa poi con dei comportamenti o delle espressioni verbali (urla, discussioni) in altri casi viene invece repressa o evitata.

Ad ogni modo qualunque sia la reazione, porta l’individuo ad uno stato tensivo molto forte.

L’andamento della rabbia si può presentare con dei picchi che tendono verso l’eccesso e a volte con intensità minore. Se l’andamento è verso l’eccesso la rabbia prenderà comunemente il nome di collera ed ira.

Se invece si dirigerà verso una intensità minore si chiamerà irritazione.

La rabbia, è un processo multi componenziale, in cui possiamo individuare almeno quattro componenti imprescindibili.

Esse sono la componente fisiologica, ossia la attivazione dell’organismo, la componente cognitiva, la componente espressiva e la componente comportamentale.

Nella esperienza individuale dello stato di rabbia rintracciamo tutti questi aspetti visibili nella persona: si accelera il battito, aumenta il flusso sanguigno, aumenta la tensione muscolare, aumenta la sensazione di calore e di sudorazione.

A livello espressivo cambia la mimica e la espressione facciale con cambiamenti generici del volto ravvisabili negli occhi, nelle labbra e nelle sopracciglia che cambiano forma, si modifica anche la postura.

Provare rabbia è un’esperienza che riguarda gli altri, ma potrebbe riguardare anche noi stessi, persone emotivamente lontane da noi, o persone a cui si è più legati sentimentalmente come per esempio a propria famiglia e i propri partner.

Dalla rabbia adattiva alla rabbia disadattiva

In linea generale, la rabbia comunica una funzione autodifensiva.

Si può parlare di una rabbia disadattiva, disfunzionale o patologica, quando crea una sofferenza individuale. E’ disattativa anche quando compromette le relazioni sociali o porta a compiere delle azioni dannose verso persone, cose o se stessi.

Nella maggior parte delle situazioni la rabbia è un campanello d’allarme utile per la nostra sopravvivenza. Altre volte può invece portare la persona a un vero e proprio stato di malessere.

In questo caso la rabbia se cronicizzata e non occasionale può portare a un peggioramento delle condizioni di vita della persona.

Questo peggioramento può poi dare sfogo anche a una serie di sintomatologie fisiche e psichiche in cui viene meno la armonia, l’equilibrio e il benessere in generale ed aumenta la inefficacia relazionale e la difficoltà di rapporti nella vita quotidiana.

Le reazioni disadattive alla rabbia sono di diversa tipologia e sono orientate all’evitamento o a un controllo eccessivo, per cui le persone reagiscono tenendo dentro la rabbia o invece esternalizzandola troppo, spesso esternalizzandola in modo inappropriato, mettendo in atto comportamenti o situazioni sconvenienti.

Si deduce che in un caso o nell’altro, sia trattenendo che tirando fuori, le due modalità, portano solo svantaggi. Se la rabbia inoltre permane a lungo non sarà lo stesso un buon segnale per l’individuo.

Cosa fare per la gestione della rabbia

Non saper gestire la rabbia nella maggior parte dei casi significa rischiare di recare danno agli altri e fare male a se stessi, intaccare i rapporti con chi ci circonda, e danneggiarci anche profondamente. Le ricadute della incapacità di gestione che possono verificarsi sono non solo psicologiche, ma anche fisiche. Alcuni studi hanno dimostrato che una situazione di rabbia costante porta a problemi di diversa natura organica come: la digestione, le funzioni epatiche, la muscolatura, i disturbi del sonno, e le emicranie che sono solo un piccolo esempio.

Quando si arriva a uno stato di malessere cronico diventa sicuramente importante rivolgersi a un terapeuta, che possa lavorare al fine di ripristinare un equilibrio nell’individuo.

Le psicoterapie brevi possono lavorare in pochi incontri ed in modo efficace, laddove sono stati fatti tentativi meditativi, pratiche yoga e si sia provato già ad intervenire cercando di allentare abitudini e comportamenti nocivi errati, tutte modalità che non sempre riescono a intervenire in modo risolutivo.

Imparare a gestire la rabbia, migliora il corretto funzionamento organico e psicologico. Con il terapeuta si può lavorare sulla sua gestione, per ripristinare un modo di vivere in cui l’ autocontrollo non ci fa sentire sopraffatti. Vivere in un costante stato di ruminazione rabbiosa cioè ripercorrere gli eventi che hanno generato la rabbia e rimanere in un loop di pensieri per alcuni diventa uno status quo, ma esso è assolutamente negativo per la mente.

Altra situazione invalidante è quando non si può nascondere la rabbia e se essa, inizia a guidarci in ogni azione che compiamo. Quando essa diventa lo stato emotivo prevalente, può portare a senso di colpa e a vergogna, e in alcuni casi a uno stato di isolamento, fino a sfociare in stati di depressione vera e propria.

La terapia a seduta singola per la gestione della rabbia

La domanda che ci poniamo come terapeuti specializzati nella pratica della Terapia a Seduta Singola è come essere efficaci ed efficienti anche in un solo incontro per lavorare sulla rabbia.

Cosa spaventa più una persona nel concetto di provare rabbia? Potrebbe essere provarla a lungo o provarla in diversi contesti. Oppure potrebbe essere non saper tenere a freno la rabbia, o ancora non riuscire a esternarla. Infine potrebbe temere di rovinare i rapporti, le relazioni per un eccesso della stessa.

Come abbiamo potuto osservare la rabbia può essere affrontata e valutata sotto diversi punti di vista, con la TSS diventa l’obiettivo in una singola sessione. Il paziente potrebbe arrivare nello studio con l’idea di voler abbassare la rabbia, di volerla controllare o diminuirla. Come potremmo lavorare?

Lavoreremo indagando le eccezioni al problema e verificando le tentate soluzioni. Esse sono schemi mentali o comportamenti attuati che in realtà perpetuano e fanno sussistere e mantengono in vita il problema.

Il terapeuta potrà decidere di sperimentare con il paziente già in seduta una nuova soluzione oppure dare un compito che poi la persona sperimenterà.

Un esempio sono le lettere della rabbia. Esse sono un potentissimo strumento per scaricare la rabbia.

La fanno fluire fuori con lo scopo di poter vivere poi con una qualità di vita migliore.

Le lettere consistono nello scrivere su un foglio, sino ad esaurimento dell’argomento. Vanno rivolte a chi o a cosa ha generato rabbia senza rileggere e senza controllare la correttezza della scrittura. Le lettere saranno mantenute dal paziente in un posto segreto o potranno essere distrutte in modo simbolico.

Un’altra modalità che si può sperimentare è quella di far elencare al paziente i segnali indici dell’arrivo della rabbia. Il riconoscerli, visualizzarli in forma scritta, prenderne consapevolezza ci dirige già verso una possibile individuazione di condotte più funzionali.

Se il problema è invece legato alla espressione verbale, può essere risolutiva una costruzione di un dialogo diverso ed efficace in cui la comunicazione può funzionare, senza scadere nella rabbia.

Se senti il bisogno di un aiuto professionale, contatta One Session!

Ogni Martedì dalle 18:00 alle 20:00 gli psicologi del team “One session” sono a tua disposizione per una sessione gratuita di consulenza psicologica a seduta singola di 30 minuti.

Per maggiori informazioni, puoi inviare una email a info@onesession.it o visitare le nostre pagine Facebook e Instagram

 

Riferimenti bibliografici

Anolli, L., (2002). Psicologia della comunicazione. Edizione Il Mulino

Cannistrà, F., Piccirilli, F., (2021). Terapia breve centrata sulla soluzione. Principi e Pratiche

Di Donato, F., (2021). Counseling Psicologico- Il quaderno degli attrezzi per Psicologi e Dott. in tecniche psicologiche

D’Urso, V., Trentin, R. (2001). Introduzione alla psicologia delle emozioni. Laterza editore.

Ekman, P. & Oster, H. (1979) Facial Expression of emotion. Animal review of psicology. 20, 527-554.

Nardone, G., Watzlawick, P. (2007). L’arte del cambiamento

Secci, E.M., (2016). Le Tattiche del Cambiamento– Manuale di Psicoterapia Strategica

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