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Genitori iperprotettivi: quali rischi?

I genitori iperprotettivi vogliono proteggere e prevenire qualsiasi forma di male, dolore e infelicità ai figli.

Potrebbe sembrare un nobile proposito, spinto dall’amore incondizionato per essi, ma dietro a questo si celano risvolti negativi.

Questo eccesso di premura porta infatti i genitori a soccorrere i figli dalle brutte esperienze, dai fallimenti, dal rifiuto dei pari e da qualsiasi forma di delusione. Inoltre, essendo molto attenti a ogni pericolo o rischio che può verificarsi nella vita dei figli, anticipano ogni eventuale difficoltà.

Visto da fuori, un genitore iperprotettivo non è un “cattivo” genitore, anzi i suoi modi sono accoglienti e premurosi. Cercando di rendere la vita più facile al figlio, interviene al primo ostacolo eliminando ogni problema che esso incontra lungo il percorso di crescita. Questo può portare anche a sostituirsi al figlio o addirittura a fare le cose più sgradevoli al posto suo.

Dietro alle cure eccessive del genitore iperprotettivo si nasconde la convinzione che il figlio non possa farcela da solo. Il genitore percepisce come vulnerabile il bambino/ragazzo e finisce per trasmettere questa insicurezza anche al figlio. Spesso questi genitori bilanciano uno scarso senso di controllo delle difficoltà genitoriali con strategie di iper-controllo.

Questa percezione del figlio come fragile impedisce inoltre al genitore di essere autorevole nei suoi confronti, per cui trova improprio punirlo, stabilire delle regole e mantenerle.

Questi genitori hanno la tendenza a giustificare sempre il figlio anche di fronte agli altri e talvolta anche di fronte a comportamenti scorretti. Questi genitori investono molte energie e impegno per il successo del figlio, perché questo qualifica l’immagine del genitore stesso.

I genitori iperprotettivi rappresentano un modello genitoriale dominante nella società italiana degli ultimi anni (Nardone et al. 2012), sebbene la vita attuale appaia molto più sicura di quanto non sia stata in passato.

Tratti distintivi del genitore iperprotettivo

Le preoccupazioni dei genitori iperprotettivi possono riguardare qualsiasi aspetto della vita del figlio: la salute, l’aspetto estetico, l’alimentazione, così come l’istruzione, l’attività sportiva o le amicizie. Ciò che non è direttamente controllabile da loro viene indagato attraverso molte domande rivolte al figlio su cosa fa fuori casa, chi frequenta, come si relazionano gli altri con lui, ecc.

In base all’età dei figli questi genitori possono mettere in atto diversi comportamenti.

In età prescolare tenderanno ad esempio a limitarne l’esplorazione temendo che possano farsi male, oppure accorrono immediatamente dopo una semplice caduta senza danni.

Con i figli in età scolare potrebbero preoccuparsi di organizzare loro lo zaino e i compiti da svolgere, oppure che il figlio sia vestito alla moda e abbia gli stessi giocattoli dei compagni.

In età adolescenziale infine, si assicurerebbe che il figlio sia all’altezza dello status symbol prevalente e per questo non gli farebbero mancare nulla, dal cellulare al motorino alla festa di compleanno nel locale più in.

Questi sono solo alcuni esempi, ma in linea generale i comportamenti dei genitori iperprotettivi seguono questo stile:

  • Fa molte domande al figlio per sapere e avere pieno controllo della situazione;
  • Di fronte a un problema del figlio cerca di risolverlo in prima persona e a volte se ne assume la responsabilità;
  • Cerca di anticipare e prevenire le possibili difficoltà a cui può andare incontro il figlio;
  • E’ molto coinvolto nella vita scolastica o sportiva del figlio;
  • Limita la sua libertà ed esplorazione;
  • Si preoccupa molto dell’immagine che il figlio può mostrare;
  • Ricopre il figlio di attenzioni, beni e privilegi;
  • Ha molta difficoltà a stabilire delle regole e a farle rispettare con punizioni e correzioni.

I rischi di uno stile iperprotettivo

La peggiore conseguenza dello stile genitoriale iperprotettivo è di crescere figli impreparati alla vita.

Soccorrendo sempre il figlio e gestendo la sua vita gli togliamo il bisogno di sperimentare il rischio e la possibilità di assumersi le responsabilità, perché c’è sempre qualcuno pronto a risolvere i problemi.

Ma c’è dell’altro. Sostituirsi a qualcuno equivale a trasmettere questo messaggio squalificante: “faccio tutto per te perché in fondo tu non sei capace”. Questo può sedimentare insicurezza nella personalità del futuro adulto. Quando un genitore mostra paura nei confronti di molte cose, il figlio a sua volta sarà eccessivamente timoroso e insicuro nell’affrontare il mondo.

Ci sono molti studi che mostrano una correlazione tra l’ipercontrollo parentale e l’insorgenza di disturbi d’ansia, disturbi fobici e ossessivi e sintomi depressivi (Thomasgard, 1998; Chockalingam et al, 2022).

Diffidenza verso gli altri, insicurezza, dipendenza dal sostegno dell’adulto, scarsa autostima e sfiducia sono altri possibili risvolti di questo stile genitoriale.

In adolescenza sono stati riscontrati sintomi somatici, comportamenti devianti e una tendenza a chiudersi o mentire ai genitori per sfuggire al loro ipercontrollo (Janssens et al, 2009).

C’è infine un altro rischio: non far mancare nulla al figlio può far passare l’idea che questi nella vita abbia diritto a tutto per il solo fatto di esistere, piuttosto che impegnarsi per raggiungere dei traguardi. Molti di questi figli finiscono per arrendersi senza combattere, demandando ai genitori le sfide evolutive della transizione all’età adulta.

Consigli per genitori iperprotettivi

Di fronte a tutti questi rischi ci si può chiedere: può il troppo amore fare così tanti danni? In fondo questi genitori sono così premurosi perché pensano di dimostrare in questo modo il loro amore per i figli. Ma come abbiamo visto, a fronte di un fine amorevole, i mezzi sono a discapito del figlio.

Ciò che possiamo fare se ci rendiamo conto di ricoprire di eccessive cure i nostri figli è innanzitutto immaginare che tipo di persona ci aspettiamo diventi un domani. E questo possiamo farlo già dalla tenera età.

Prima di elargire un ennesimo regalo non richiesto, prima di un mancato rimprovero o di un “pronto soccorso” al figlio, chiediamoci se questo comportamento può essere utile in un’ottica futura della sua crescita.

Altre piccole cose che possiamo fare:

  • Di fronte a un pericolo, siediti vicino al bambino e spiegagli con calma perché quello che sta facendo è pericoloso. Reazioni esagerate non porterebbero a risultati migliori;
  • Informati sulle capacità tipiche dell’età di tuo figlio: se a quell’età può già conquistare autonomia nel fare qualcosa, abbi pazienza che impari a farlo da solo e non sostituirti a lui/lei nel farlo;
  • Quando tuo figlio si fa male, conta fino a 10 per vedere come reagisce lui prima di precipitarti;
  • Di fronte a una difficoltà, chiedi prima a lui/lei come pensa di affrontarla e superarla;
  • Piuttosto che riempire di domande tuo figlio per colmare il tuo bisogno di controllo, chiedigli cosa gli è piaciuto di più di quella giornata o cosa pensa di quella data situazione;
  • Aspetta che sia tuo figlio a esprimere un bisogno prima di anticiparlo tu;
  • Confrontati con genitori che hanno uno stile genitoriale più rilassato e autorevole.

Infine, ricordiamoci che è normale voler proteggere i nostri figli dalle brutte esperienze, ma avendo sempre presente che le difficoltà sono parte della vita.

Se pensi di non riuscire a gestire da solo questo aspetto dell’essere genitori puoi rivolgerti a un professionista del One Session Center.

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Riferimenti bibliografici

Chockalingam, M., Skinner, K., Melvin, G., & Yap, M. B. (2022). Modifiable Parent Factors Associated with Child and Adolescent School Refusal: A Systematic Review. Child Psychiatry & Human Development, 1-17.

Janssens, K. A., Oldehinkel, A. J., & Rosmalen, J. G. (2009). Parental overprotection predicts the development of functional somatic symptoms in young adolescents. The Journal of pediatrics, 154(6), 918-923.

Nardone, G., Giannotti, E., & Rocchi, R. (2012). Modelli di famiglia. Ponte alle Grazie.

Thomas, G. (1994). Genitori efficaci. Ed. La Meridiana.

Thomasgard, M. (1998). Parental perceptions of child vulnerability, overprotection, and parental psychological characteristics. Child Psychiatry and Human Development, 28(4), 223-240.

Ungar, M. (2009). Overprotective parenting: Helping parents provide children the right amount of risk and responsibility. The American Journal of Family Therapy, 37(3), 258-271.

https://www.canr.msu.edu/news/overprotective_parenting_style (consultato in data 27/06/2022).

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