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6 consigli per aiutare a studiare tuo figlio

Sei disperata? Fino a qualche anno fa tuo figlio era uno studente modello mentre ora non vuole più saperne di studiare oppure è così da sempre? E’ stato bocciato e nonostante ripete l’anno, già il primo quadrimestre è stato un disastro.

Immagino che hai provato a seguirlo nello studio, a togliergli i giochi e tutte le altre distrazioni ma il risultato non è stato molto buono. Forse hai anche provato a fargli fare un doposcuola con un ragazzo che lo segue nelle varie materie, ma i suoi voti non sono molto migliorati.

Ogni volta che ti porta un brutto voto, ti arrabbi, lo rimproveri e la sua risposta è sempre la stessa: “Mamma che pizza, non ho voglia di studiare”. Così litigate, forse vi tenete il muso per un po di tempo e quando poi ti vede sfinita, ti dice: “Scusami, la prossima volta ti prometto che mi impegnerò di più”, ma anche se resta chiuso nella sua stanza per ore dicendo che sta studiando, alla fine le cose non cambiano e i voti non migliorano.

Più volte forse ti sei chiesta dove hai sbagliato con tuo figlio, in cosa non sei stata brava: “Sarà colpa mia se non vuole studiare o sarà colpa dell’ambiente che frequenta? Quei ragazzi poco seguiti con cui perde tempo per la gran parte delle sue giornate, non sono una buona compagnia per lui!”.

Sicuramente ti sarai già domandata che altro potresti fare per invogliare tuo figlio a studiare. Avrai forse anche pensato di passare alle maniere “forti”, come regole più rigide, punizioni o il divieto di uscire finché non avrà ottenuto risultati soddisfacenti o addirittura di cambiargli scuola. Ma poi alla fine ti senti in colpa, e lasci andare questi pensieri.

Se però gli atteggiamenti annoiati e svogliati di tuo figlio, ormai non fanno altro che mettere a dura prova la tua pazienza, anche se ne hai già provate tante per farlo studiare e non sei riuscita nell’intento, prova a vedere se i consigli qui di seguito possono esserti utili per aiutarti a gestire e affrontare questa situazione.

1) Parla con tuo figlio e prova ad essere comprensiva.

A volte il rifiuto di studiare potrebbe essere legato alla fatica e quindi alla frustrazione che i ragazzi sperimentano. Non trovano una motivazione nel farlo e hanno paura di deludere i genitori se non sono all’altezza delle loro aspettative. Per questo motivo, è essenziale comunicare il più possibile con i propri figli e ascoltarli.

Chiedigli quali sono le difficoltà che incontra, e come vorrebbe essere aiutato, prova a incoraggiarlo e rassicurarlo sulle sue capacità ed evita invece di fare confronti con il fratello o la sorella che si impegna più di lui, evita di paragonarlo agli altri coetanei che studiano o stanno più ore sui libri. Ciò lo farebbe sentire svalutato, ancora più frustrato e demotivato, rinforzandogli la sensazione che il suo impegno non basterà a modificare le cose, quindi tanto vale rinunciarci.

Se nonostante l’impegno, tuo figlio non riesce a raggiungere buoni risultati, prova a utilizzare la comprensione. Cerca di comprendere qual’è la sua difficoltà. Prova a non svalorizzare il voto che ha ottenuto, a non attaccarlo se non è andato come speravi.

Spesso può capitare che nonostante l’impegno, tuo figlio non riesce ad ottenere i risultati sperati perché ha un metodo di studio sbagliato, che quindi deve essere necessariamente modificato se si vogliono cominciare a vedere risultati migliori. In questo caso, dagli tu una mano a trovare il suo metodo giusto, ma tieni presente che quello per lui può andare bene, non è detto che corrisponda alla tua idea di giusto.

2) No alle punizioni o ai regali.

Piuttosto che punire tuo figlio o minacciarlo di togliergli il cellulare o i videogiochi, poiché le punizioni non risolvono più di tanto il problema, spiegagli invece che ci sono delle priorità e che organizzandosi può fare tutto. Fagli capire che una volta tolto il pensiero dei compiti, potrà fare quello che vuole e tu non sarai costretta a punirlo.

Non è utile dargli punizioni ma neanche abituarli a studiare per avere dei regali o dei premi, perché la scuola rappresenta un dovere per tuo figlio ed il rischio a cui andrai incontro, è che nel tempo ti chiederà un premio per qualsiasi altra cosa gli chiedi di fare.

3) Stimola l’autonomia di tuo figlio.

Alcuni genitori fanno i compiti al posto dei figli, ma in questo modo invece di aiutarli, si rischia invece di non stimolare la loro autonomia.

Piuttosto, aiuta tuo figlio ad organizzare il suo tempo, ragionando insieme sul tempo da dedicare allo studio, quello da dedicare al relax e quello per altre attività extra scolastiche. Questa organizzazione dettagliata permette ad entrambi di raggiungere i “vostri obiettivi” rispetto lo studio e evita inutili litigi.

Infatti, un clima di conflitto tra te e tuo figlio può portare solo due risultati: tuo figlio sarà ancora più astioso nei tuoi confronti e ovviamente non studierà, e tu ti stressi. E’ quindi importante che tu lo aiuti a trovare dei compromessi, a cercare delle motivazioni per studiare da solo, altrimenti avrà sempre bisogno di qualcuno che lo aiuti.

Spiega però a tuo figlio che se, ovviamente, dovesse aver bisogno di aiuto, può tranquillamente chiedertelo, senza avere il timore che venga sgridato o rimproverato.

4) Fagli prendere ripetizioni solo se veramente necessario.

E’ utile che fai prendere ripetizioni a tuo figlio solo se non riesce a colmare le sue lacune a scuola. In questo caso le ripetizioni gli danno una spinta in più. Devi però sempre stare attenta che non si trasformino in una scusa per non fare i compiti da solo.

5) Non fargli la giustificazione.

Se tuo figlio non ha finito o svolto i compiti per il giorno dopo, anche se ti è difficile mandarlo a scuola sapendo che verrà sgridato, prova comunque a non fargli la giustificazione, così se a scuola prende una nota, forse capirà di aver sbagliato.

Un’altra cosa da non fare se non ha finito i compiti, è fargli saltare scuola, poiché quando sarà più grande, altrimenti, prima con l’università e poi con il lavoro rischierà di trovarsi male, non avendo più nessuno che lo giustifica quando non rispetta i termini per un esame o per un lavoro.

6) Fagli allenare la concentrazione.

Se tuo figlio fa da sempre fatica a rimanere concentrato, probabilmente non è mai stato abbastanza abituato a farlo. Devi vedere l’allenamento alla concentrazione come un allenamento sportivo e quindi progressivo.

Ogni giorno devi abituare tuo figlio a concentrarsi prima 15 minuti di seguito, poi 20 minuti e progressivamente sempre di più. Digli di mettersi seduto alla scrivania con davanti il libro aperto che deve studiare e nessun’altra distrazione. All’inizio non gli sarà semplice, ma col tempo i risultati si vedranno, l’importante è perseverare anche se i risultati non arrivano subito.

Se nonostante i consigli qui sopra riportati e tutti tentativi che hai fatto per aiutare tuo figlio, il problema “studio” non è ancora risolto, prova ad affidarti ad un terapeuta che può consigliare a te e tuo figlio cosa è più opportuno fare per la vostra specifica situazione.

Si è osservato, che anche con una singola seduta di terapia, un ragazzo con problemi relativi allo studio, può recuperare le risorse necessarie per riuscire ad ottenere dei buoni risultati a scuola e risolvere così il problema.

Non aspettare a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.

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